Dopo la morte di Yevgeny Prigozhin, la compagnia militare privata potrà avere una seconda vita, ad almeno una condizione
La milizia privata Wagner manterrà una propria autonomia, anche se sarà assorbita da un’altra compagnia militare destinata a diventare più grande. Il 13 agosto il bollettino dell’intelligence inglese, postato su X, nuovo nome di Twitter, ha affermato che il gruppo Wagner ha problemi di finanziamento.
E’ l’effetto della decisione del Cremlino di colpire alcuni degli altri interessi del popolare leader dei miliziani Yevgeny Prigozhin. Le spese per il personale risultano troppo alte, al punto che nel prossimo futuro la milizia mercenaria potrebbe affrontare un processo di riorganizzazione. Il destino sarà il ridimensionamento, se Vladimir Putin cesserà di erogare rubli.
La milizia privata batte cassa
A quel punto potrebbe subentrare la Bielorussia, con l’effetto però di svuotare i forzieri di Minsk. Una scelta molto impopolare in tempo di crisi. Si presenta in ogni caso un’alternativa tutta russa: tenere in vita la Wagner, inserendola però nell’orbita di una compagnia privata pronta a crescere, come la Redut o la Patriot, tra le più attive del settore.
Gianandrea Gaiani, di Analisi Difesa, ha notato che la Wagner tiene vivi molti contratti e anche rapporti commerciali per lo più in Africa e anche in Siria. Vladimir Putin il 24 agosto ha firmato il decreto emanato dal ministro Sergey Shoigu che impone a tutte le compagnie militari privati di giurare fedeltà alla Russia e alla sua Costituzione, solennemente e davanti alla bandiera.
Tempo fa, quando il decreto era uscito, Prigozhin dal fronte ucraino si era opposto e non aveva firmato, in nome dell’indipendenza della sua milizia. Che esiste solo grazie al suo legame personale con Putin.
Chi potrà dare ordini ai mercenari?
Putin invece intende mettere in regola le milizie private, che pure secondo la Costituzione e le leggi russe non sono previste. Per questo il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, dopo il disastro aereo, alle domande sulla successione di Prigozhin ha risposto che la cosa non riguarda le istituzioni e che sul piano legale l’entità “Wagner” nemmeno esiste.
Putin, normalizzando la Wagner e sottomettendola allo Stato, desidera comunque continuare a utilizzarla, anziché disfarsene. Lo dimostra la delicatezza di linguaggio che ha usato nei giorni del tentato golpe. Inoltre ne suo ultimo video, lo “chef” ha lanciato dall’Africa una campagna di reclutamento di volontari disposti a combattere in Africa che favorirebbe gli interessi di Mosca.
Le mani sul continente nero
E che potrà avere un seguito, dato che gli interessi economici della Wagner, in Africa, possono alleggerire il peso dei costi militari sul bilancio del Cremlino. Notoriamente buona parte della popolazione russa gode di una situazione economica poco invidiabile.
In questa fase di transizione si fanno sentire voci, dall’interno della Wagner, che vogliono comunque evitare un avvenire sull’attenti, agli ordini dei capi militari del ministro Shoigu.
Lusinghe, proteste e voli in aereo
Una fonte di Wagner ha denunciato che «il Cremlino e il ministero della Difesa russo stanno apparentemente usando Troshev e “Khrustal” per reclutare combattenti e comandanti Wagner con la promessa di nuove missioni in Africa». Da quanto si è saputo, era proprio questo il motivo per cui Prigozhin si era recato a Mosca: protestare duramente contro il tentativo di sottrarre soldati alla milizia mercenaria per inserirli nell’esercito regolare.
Quindi era salito sul suo jet Embraer per volare a San Pietroburgo. Questa incessante lotta dello “chef” per l’indipendenza di una milizia esterna all’esercito e anche alle leggi, inevitabilmente ha intensificato l’ostilità nei suoi confronti.
Coincidenze che si fanno notare
Che il presidente russo voglia normalizzare le forze armate, regolari o private ma sottomesse allo Stato con giuramento, lo dimostra un’altra singolare coincidenza. Proprio nel giorno della morte di Prigozhin, è uscita la notizia della rimozione del generale Sergey Surovikin, non più a capo delle forze aviospaziali. Al suo posto è stato nominato un facente funzione, Viktor Afzalov.
Nel mese di ottobre, era stato messo a capo delle operazioni militari russe in Ucraina, ma nel gennaio di quell’anno il ruolo fu affidato al generale Valery Gerasimov, capo di stato maggiore generale, e Surovikin fu nominato vice di Gerasimov.