La guerra in Medio Oriente sembra essere arrivata ad un punto critico. Ora i civili sono allo stremo e Israele è vicina alla vittoria
Dopo quasi un mese di combattimenti, la guerra tra Israele e Hamas sembra essere arrivata ad un punto di non ritorno su entrambi i fronti.
Se i miliziani di Hamas sembrano essere votati al martirio, e quindi a morte certa pur di sparare l’ultimo colpo conto i soldati, l’esercito israeliano appare vicino ad un’imminente invasione di Gaza, che sancirà la sua vittoria. Ma intanto i civili all’interno della Striscia di Gaza sono allo stremo delle forze.
La disparità delle forze in campo era nota ormai da diverso tempo. Nessuno si aspettava una resistenza da parte di Hamas tale da poter respingere definitivamente l’attacco travolgente delle forze israeliane. Tutto questo, infatti, sta per trovare conferma mentre i carri armati e i soldati di Tel Aviv si accingono ad entrare a Gaza City, assediata dopo quasi un mese di bombardamenti che ha provocato migliaia di morti tra terroristi e civili. I combattimenti si stanno infatti spostando dalla periferia della città e si avvicinano sempre di più verso il centro, nonostante la trappola che i miliziani hanno deciso di preparare per Israele.
Ma i bombardamenti continuano anche a Sud della città, dove esistono ancora postazioni di lancio da parte delle forze palestinesi e sacche di resistenza che cercano di confondersi tra la folla (usando spesso i civili come scudo). Il risultato è una vera e propria strage che sta portando i civili al limite della sopportazione umana. L’assedio di una città è infatti quanto di peggio ci possa essere per i suoi cittadini. Il terrore delle bombe e degli spari viene presto soppiantato dalla paura di morire di fame e sete per la mancanza di cibo e acqua. Non avere più una casa o un posto dove andare può far impazzire e ora i civili della Striscia di Gaza sono allo stremo.
E, mentre c’è qualcuno che ha deciso di restare nelle proprie case, proteggendosi tra i muri di cemento delle scale dei palazzi, Israele annuncia il progresso delle operazioni. Il capo di Stato maggiore, Herzi Halevi, ha infatti dichiarato che i soldati dell’esercito stanno operando da diversi giorni all’interno della città di Gaza. L’assedio, secondo quanto riferito da Halevi, sta avvenendo da più direzioni. La tattica è quella classica dell’accerchiamento, la più efficace quando si vuole stanare e un nemico e impedire una sua fuga.
Per rallentare l’avanzata dell’esercito israeliano, i miliziani di Hamas, inferiori in termini di capacità militari, provano ad utilizzare la tecnologia e armi non convenzionali. Negli ultimi giorni è stato diffuso un video, prodotto dai terroristi, che mostra un drone in volo sganciare una piccola bomba artigianale su alcune truppe israeliane in riposo alle porte di Gaza. Una tecnica attuata già dall’esercito ucraino contro la Russia per sopperire all’inferiorità numerica e di potenza di fuoco. Non sarà questa l’arma decisiva, ma se Hamas vuole recuperare tempo, potrebbe esser la mossa efficace.
Tuttavia, le parole del capo di Stato maggiore fanno pensare ad una reale e imminente invasione da parte di Israele in tutta la città palestinese. Secondo Halevi i successi dei militari stanno aumentando e si è ormai arrivati ad un combattimento “faccia a faccia” con il nemico. Ma il capo di Stato maggiore rivela anche una caratteristica a favore dei miliziani di Hamas: “L’amicizia e lo spirito di battaglia che scorrono nelle loro vene”. Un particolare non da poco che, se addirittura citato durante il punto stampa, rivela alcune difficoltà a cui l’esercito di Israele sta andando in contro. Tuttavia, nulla fa pensare che l’invasione possa realmente fallire e, intanto, i civili palestinesi sono stretti da una morsa di fuoco che continuerà a portarli allo stremo. Sul fronte degli aiuti umanitari da parte dell’Occidente e degli “alleati” arabi dei palestinesi, invece, tutto tace.
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