Gli Stati Uniti questa volta fanno sul serio. Mentre il conflitto in Israele impazza, la Eisenhower è in viaggio verso il Golfo Persico
Cresce di ora in ora le tensione in Medio Oriente, dove si sta aspettando il momento in cui Israele darà via alla tanto annunciata invasione della Striscia di Gaza.
Una decisione che provocherà sicuramente delle reazioni da parte del mondo arabo, oltre che dei contraccolpi politici e diplomatici. Ma Israele, sebbene geograficamente circondata da nemici, può contare sull’alleato più affidabile di tutti: gli Stati Uniti. L’esercito più forte del mondo ha mandato un segnale inequivocabile di vicinanza a Tel Aviv: la portaerei Eisenhower sta per arrivare nel Golfo Persico.
La portaerei americana nel Golfo
Inizialmente il piano prevedeva che la potente e temutissima portaerei avrebbe raggiunto – come in realtà ha fatto – una seconda portaerei, la USS Gerald R.Ford, ma le cose sono cambiate in fretta. Se in un primo momento la USS Dwight D. Eisenhower aveva affiancato la sua “gemella” nel Mar Mediterraneo Orientale per evitare attacchi su Israele, adesso la flotta si è avviata verso il Golfo Persico per poter guardare “più da vicino” il nemico. Una scelta bellicosa che però dimostra quanto gli Usa siano seriamente intenzionati a dare il loro supporto alla causa israeliana.
Il cambio di programma è avvenuto dopo alcune discussioni tra il segretario Austin e il presidente Joe Biden. Al centro del dibattito il ruolo dell’Iran e la possibile escalation militare, sempre più probabile visto l’imminente attacco dell’esercito di Tel Aviv a Gaza. L’obiettivo degli Usa scoraggiare qualsiasi iniziativa militare esterna su Israele, in particolare dagli Hezbollah guidati dall’Iran e dai miliziani in Siria e Libano. Ma a convincere i vertici militari sulla necessità di una presenza militare più massiccia nel Golfo Persico sono stati i recenti attacchi militari da parte di milizie sciite sostenute dall’Iran ai danni di alcune basi militari Usa in Iraq e Siria.
Dunque, la Eisenhower si sposterà dal Mediterraneo orientale fino al Golfo Perisco e nelle prossime ore percorrerà tutto il bacino prima di attraversare e superare il Canale di Suez. Si tratta sicuramente di una buona notizia per Israele, che vede quindi rafforzarsi un eventuale “fronte sud” grazie alla presenza massiccia dei militari americani. Non una notizia esaltante, invece, per l’Ucraina, che vede di giorno in giorno l’attenzione internazionale sull’impegno militare di Kiev calare sempre di più. Il sostegno militare dell’Occidente sarà infatti messo a dura prova già nei prossimi giorni.