Durante la guerra la retorica imperversa, evidenziando solo i dati positivi. Alessandro Orsini la smonta, analizzando i fatti
Informarsi sull’andamento di una guerra è particolarmente improbo, per chi abita in uno dei Paesi coinvolti. I massmedia infatti vengono usati, più del solito, come armi strategiche di formazione del consenso. Se l’esercito russo sembrava in grado di sbaragliare il campo in poche settimane, chi abita in Europa sente spesso raccontare che è in corso una controffensiva ucraina.
L’effetto è l’illusione che al termine della controffensiva i due eserciti si trovino in uno stallo insuperabile, come le due Coree. E in quel momento potrà scattare il cessate il fuoco, per iniziare la trattativa in vista della pace. Il prof. Orsini, direttore della sito sicurezzainternazionale.it, lo spiega in un video postato sul suo canale YouTube. Aggiungendo la sua tesi, fondata su alcuni dati di fatto ammessi dalle parti in conflitto.
Innanzitutto, il ministro degli esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, ha dichiarato che gli aerei F.16 arriveranno nei tempi stabiliti e che le bombe a grappolo invece sono già a disposizione. Il suo omologo russo, Sergej Lavrov, ha avvisato di conseguenza che la Russia considera gli F-16 come minaccia nucleare. Il motivo è che sono in grado di caricare testate atomiche.
Ma non siamo in una fase di rafforzamento dell’Ucraina. Al contrario, Orsini vede nella decisione di inviare le bombe a grappolo a Kiev un segnale di paura e di debolezza. Il dato di fatto più eclatante è che il presidente americano Joe Biden ha ammesso che l’Ucraina sta esaurendo le munizioni. Deve essere sincero, perché se venisse smentito dai fatti, ne pagherebbe amare conseguenze l’anno prossimo, durante la campagna elettorale per le presidenziali.
Mancanza di munizioni significa inoltre che la Nato non riesce a rifornire l’Ucraina in modo sufficiente. E che, sempre per Orsini, quando l’esercito del presidente Zelensky avrà esaurito la spinta della cosiddetta controffensiva, si ritroverà più debole. Si tenga conto, poi, della miglior situazione della Russia, che grazie alla crescita del Pil riesce ad aumentare gli investimenti militari. Per questo sarebbe il caso di iniziare a trattare. Eppure il blocco occidentale continua a credere nel buon esito della controffensiva.
La Russia, da parte propria, gode delle conseguenze della strategia che applica da più di vent’anni, impegnata com’è in una serie di campagne militari. Intanto, aumentano infatti le perdite, per Kiev. Ora gli ucraini vanno all’assalto e i russi li colpiscono dalle loro trincee. Hanno avuto il tempo di realizzare ben quattro linee di difesa, e hanno imparato l’uso della tecnica di individuazione delle posizioni da cui gli attaccanti sparano. Distruggono veicoli motorizzati, carri armati e li recuperano per studiarli.
Ormai è del tutto chiaro che nel teatro di guerra non è in corso una vera e propria controffensiva. In alcune aree sono i russi ad avanzare, in altre succede il contrario. Orsini ritiene che gli Stati Uniti abbiano deciso di inviare le bombe a grappolo, perché ammettono che la Russia cercherà di avanzare. Si assisterà allora a una contro-controffensiva. Le bombe a grappolo contengono ciascuna 72 sub munizioni, che, se inesplose, si trasformano in mine. Minare il territorio ucraino, significa appunto prevedere che la Russia vorrà avanzare.
E Mosca ha ottime ragioni per farlo. Intende proprio mettere sotto controllo le due province di Kharkiv e Sumy, al confine con la Russia a nord del Donbass, precisamente di Luhansk. Invece di avviare le trattative, l’Ue viene interamente assorbita nelle logiche della Nato. E’ palese che alcuni Stati non vogliono accollarsi il costo della guerra per sempre. Anzi, chiedono che l’Ucraina si adegui agli standard dell’Ue, in modo da potervisi integrare cooperando con gli altri Paesi membri. Senza diventare quindi un perenne, esorbitante centro di costo.
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