In questi anni sul fenomeno Brexit abbiamo letto molte cose, alcune contraddittorie, però ci sembra giusto fare un po’ di chiarezza e analizzare meglio. Anche perché spesso si nota come ancora c’è un po’ di confusione su questo argomento, così importante per tutta l’Europa.
Volendo andare quindi un po’ più nel particolare diciamo che quando si parla di fenomeno Brexit ci si riferisce a quello che ha portato il Regno Unito, e quindi Irlanda del Nord, Scozia, Galles, Inghilterra, a uscire dall’Unione Europea.
Forse non tutti si ricordano che in ogni caso il Regno Unito nel corso degli anni, a differenza di altri paesi europei, non è mai stato così convinto sull’adesione all’Unione Europea, soprattutto per quanto riguarda i valori della comunità.
Tutte le incertezze legate all’Unione Europea nonché le contraddizioni hanno sempre reso lo Stato britannico molto perplesso. Anche se comunque c’era sullo sfondo il concetto di mercato comune e della libera circolazione.
Il distacco del Regno Unito dall’Unione Europea è facilmente dimostrabile per esempio con il fatto che il primo non ha aderito ai trattati importanti, come quello legato alla moneta unica.
In definitiva quindi ha sempre avuto un distacco molto evidente rispetto alle comuni politiche europee. Invece, per quanto riguarda la norma di riferimento che ha consentito al Regno Unito di poter recedere dal trattamento internazionale, è quella relativa all’articolo 50 del trattato sull’Unione Europea.
Questa norma dispone che, come c’è scritto testualmente sul trattato: “Ogni Stato membro può decidere di recedere dall’Unione conformemente alle proprie norme costituzionali”.
Il paese che decide di fare questo passo dovrà attivare la procedura, che partirà con l’invio di una notifica di tale intenzione alla Presidenza del Consiglio Europeo.
Per quanto riguarda il Regno Unito questa cosa è successa nello specifico il 29 marzo 2017, giorno nel quale si decide di attivare con queste modalità la procedura, avviando nello specifico tutte quelle che sono le modalità classiche per il recesso.
Sempre per quanto riguarda il Fenomeno Brexit non si può non citare il Trattato di Lisbona perché all’interno ci sono tutte le specifiche per quanto riguarda i Paesi che fanno questa scelta.
Parliamo di un trattato che riguarda il 2009, che prevede che ogni Stato che vuole uscire dall’Unione Europea lo potrà fare solo dopo un accordo sottoscritto da entrambe le parti.
La procedura di separazione finirà nello specifico, e di conseguenza i trattati tra Stato membro e distribuzione, non saranno più validi dalla sottoscrizione dell’accordo in poi. O comunque dopo due anni dalla notifica, salvo un accordo di proroga tra le due parti.
In ogni caso l’accordo dovrà essere chiaramente approvato dal Consiglio Europeo e dal Parlamento Europeo a maggioranza qualificata. Ovviamente tra i vari paesi europei ci sono delle differenze, per quanto riguarda l’uscita, nel senso che nel Regno Unito per esempio c’è stato un referendum.
Ma quest’ultimo non sarebbe possibile in Italia dove i dettami costituzionali prevedono che trattati internazionali non siano suscettibili di referendum.
Teniamo presente che in Inghilterra si inizia a parlare di fenomeno Brexit in maniera martellante nel 2015, fino a quando poi un anno e mezzo dopo si decide un referendum che contrappone i sostenitori dell’Unione Europea e quelli che volevano andare via.
Alla fine questo referendum non ha sorpreso nessuno semplicemente perché c’è sempre stato un clima di tensione in Inghilterra per quanto riguarda l’Unione Europea. Anche se la situazione sembrava essersi calmata con l’avvento della terza via promossa da Tony Blair.
Ma la situazione riprende a inasprirsi nel momento in cui inizia un clima di euroscetticismo in tutta Europa dovuto alla crisi economica e alla gestione delle politiche europee.
Il fenomeno Brexit è veramente enorme da analizzare perché per esempio ci sarebbe da approfondire il referendum che c’è stato in Inghilterra. Però per motivi di spazio ci concentreremo sulle cause principali della Brexit.
Nel Regno Unito c’erano molti detrattori dell’Unione Europea, che lamentavano alcune incongruenze Per quanto riguarda i metodi di gestione proprio da parte degli organismi legati all’Europa.
In particolare nel Regno Unito si ci si è sempre lamentati di quello che veniva chiamato, riferito all’Europa, atteggiamento tedesco centrico.
La situazione esplose definitivamente nel momento in cui la crisi economica si acuisce in Europa, ma allo stesso tempo la Germania riusciva a cavarsela, sagomando alle sue politiche quelle europee.
In questo era sostenuta da quelli che sono definiti stati satelliti, affini alla Germania come per esempio quelli dell’Europa dell’est. Essi avevano ricevuto negli anni precedenti dalla Germania un grande sostegno economico, utile al loro sviluppo.
Unita a questo particolare c’era anche la presunta influenza della premier Merkel sul governo di Bruxelles. Nel Regno Unito comunque i sostenitori più accesi di queste teorie anti-unione Europea erano legati all’ala più radicale dei conservatori, guidati da Johnson, ma non solo, perché c’erano altri come gli euroscettici dell’Ukip del leader Faragi.
Chiaramente il Regno Unito ha avuto più facilità ad attuare questo tipo di politica per il fatto di essere indipendente dall’Europa, per quanto riguarda soprattutto la questione monetaria.
In questi casi ci si chiede quali sono i vantaggi e gli svantaggi della Brexit. Si è notato come per la Gran Bretagna una maggiore autonomia dall’Europa, ha significato nello specifico, la possibilità di fare delle scelte strategiche più varie, utili ad aumentare la competitività sui mercati.
Tutto questo può avvenire grazie a un sistema di svalutazione competitiva nell’ottica di riportare il Regno Unito ai fasti dell’impero. Ma soprattutto l’obiettivo più profondo è quello di rendere nuovamente il Regno Unito un grande protagonista sulla scena mondiale.
Uno svantaggio potrebbe essere legato al fatto che essendosi tirato fuori dall’Unione Europea potrebbero avere dei vantaggi altri paesi del panorama continentale, come per esempio l’Italia o le più accreditate Germania e Francia.
Di sicuro la scelta del Regno Unito non ha lasciato indifferenti nemmeno gli altri paesi europei perché ogni volta che c’è un problema con l’Unione europea si fa riferimento proprio a questa possibilità.
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