L’enciclopedia Treccani definisce l’Eurasiasismo come la “corrente spirituale e politica, sorta in seno all’emigrazione russa dopo la prima guerra mondiale, che, sviluppando le posizioni degli slavofili, sostiene l’esistenza di un dissidio tra l’Occidente e la Russia, e la presenza preponderante in questa dei valori spirituali e culturali del mondo asiatico, spesso misticamente esaltati”. Il movimento trovò, quindi, particolare risalto negli anni Venti, in coincidenza con l’emigrazione cosiddetta bianca dei russi data la dicotomia tra la cultura asiatica e quella europea. Tra i principali esponenti vi furono tra gli altri Nikolaj Trubeckoj, Pëtr Savickij e Georgij Florovskij. Lo scioglimento dell’Unione Sovietica, datato per la fine del ventesimo secolo, ha riportato in auge, seppur parzialmente, alcune delle teorie di questa corrente in ossequio ad altre visioni geopolitiche tra le quali ad esempio il turanismo appartenente ai popoli turchi e non solo. In questo articolo proviamo a fare un escursus dal Comunismo all’Eurasiasismo.
La conquista mongola e la ricerca delle affinità con le popolazioni asiatiche
Il principio cardine per il quale nacque l’Eurasia era l’indipendenza russa e più in generale dei paesi appartenenti all’ex Unione Sovietica rispetto all’Europa o a qualsiasi altro continente. Piuttosto che scimmiottare culture altrui, l’idea di fondo era quella di proseguire verso un proprio cammino senza cercare di replicare lo sviluppo di nazioni come la Francia o la Germania. Dimostrare l’unicità e l’unità dell’Eurasia era la tesi degli illuminati che portavano avanti questa corrente di pensiero. Per farlo si avvalevano di ricerche sulle origini comuni dei vari popoli che occupavano questo spazio geografico. E l’origine della civiltà asiatica fu individuata nella conquista mongola della Russia dal XIII secolo alla fine del XV secolo. Il contrasto ideologico tra i nazionalisti russi, come ad esempio gli slavofili, e gli eurasiatici è evidente partendo proprio dal presupposto di fondo: per i primi l’avvento mongolo fu una vera e propria catastrofe, mentre per i secondi è la chiave della ricerca per quanto concerne le affinità linguistiche e antropologiche con le popolazioni asiatiche.
La nascita dell’Eurasia nel saggio di Trubeckoj
Dal punto di vista saggistico, invece, la nascita del pensiero eurasiatico può coincidere con la pubblicazione da parte di Nikolaj Trubeckoj di “Europa e umanità”. Nell’analisi sulla crisi della civiltà europea l’autore focalizza l’attenzione su quello che chiama imperialismo culturale. In buona sostanza la critica è rivolta all’autoreferenzialità della cultura occidentale, ritenuta ingiustificatamente come modello base alla quale anche le altre devono aspirare. Se tutto deve essere incentrato sull’idea di progresso di matrice europea si compie un atto di sopruso nei confronti delle altre ideologie di pensiero così come della stessa storia degli altri popoli. Ogni giudizio che parte con la “mentalità europea” per provare a confrontare le altre culture porta a considerazioni errate. Ciò alla lunga spingerebbe chi non segue questo modello a tentare di emularlo, con la conseguenza fatale di una vera e propria crisi di identità.
Dal Comunismo all’Eurasiasismo: Lo slavofilismo alla base
Qualche concetto dell’eurasiatismo deriva certamente dallo slavofilismo. Pur partendo da presupposti simili, però, gradualmente gli esponenti del movimento eurasiatista si sono allontanati per sviluppare idee proprie che portassero anche elementi innovativi. La nazione russa viene vista come insieme di popoli ed etnie che convivono armonicamente. Di base slavofila, oltre che panslavista, era pure il pensatore Nikolaij Danilevskij che con la sua opera “La Russia e l’Europa” ha giocato un ruolo cruciale in questo filone. Nel trattato l’autore russo ha analizzato le varie civiltà e il loro apporto nel processo storico: slavi e russi ne uscirebbero accomunati da un pensiero comune in base al quale dovrebbero intraprendere azioni per un programma congiunto. Il mondo sarebbe composto da una serie di culture, ognuna delle quali, e tra queste quella slava e eurasiatica, avrebbe dei propri specifici attributi da tenere in considerazione. Pensiero opposto, invece, per Trubeckoj che differenzia categoricamente slavi e russi.