L’ISIS, acronimo di “Stato Islamico dell’Iraq e della Siria”, è un’organizzazione terroristica che ha visto la luce nel 2014, in seguito alla divisione tra Al Qaeda e l’Al-Nusra Front. Il suo obiettivo è creare uno stato islamico che si estenda dall’Iraq alla Siria, fondando il cosiddetto “Califfato”.
Cos’è l’ISIS: Origini e sviluppo
L’ISIS ha le sue radici nel conflitto tra sunniti e sciiti in Iraq, accentuato dalla caduta del regime di Saddam Hussein e dalle conseguenti tensioni etniche e religiose. Il gruppo ha iniziato a guadagnare terreno nel 2013, sfruttando la situazione di instabilità in Siria e approfittando del malcontento dei sunniti iracheni nei confronti del governo centrale sciita.
Le radici del terrorismo
Il movimento è stato influenzato da diverse ideologie, tra cui il salafismo jihadista e l’islamismo politico. Inoltre, l’organizzazione si è sviluppata in un contesto di conflitti e tensioni nel Medio Oriente, in particolare in Iraq e in Siria. Tuttavia, non è solo il contesto ad aver favorito l’emergere dell’ISIS, ma anche la mancanza di una solida leadership e di un’efficace governabilità in questi paesi. La corruzione, la mancanza di libertà e la discriminazione hanno alimentato il malcontento e il sostegno all’organizzazione da parte di alcune parti della popolazione. È quindi importante comprendere le radici del terrorismo dell’ISIS per poter contrastare efficacemente questa organizzazione e prevenire la nascita di altre organizzazioni terroristiche simili in futuro.
Come combattere l’ISIS?
La lotta contro l’ISIS è stata condotta da una coalizione internazionale, composta da diversi paesi tra cui gli Stati Uniti, la Russia e la Francia. Le azioni militari hanno avuto luogo soprattutto in Siria e in Iraq, ma anche in altre parti del mondo dove l’organizzazione ha tentato di estendersi. Oltre all’azione militare, sono state messe in atto misure per contrastare la radicalizzazione e prevenire il reclutamento di nuovi membri.
Operazioni militari contro l’ISIS
Le operazioni militari contro l’ISIS hanno avuto come obiettivo principale la liberazione dei territori occupati dall’organizzazione. Nel corso degli anni sono state condotte diverse campagne, come ad esempio l’Operazione Inherent Resolve, che ha visto la partecipazione di più di 60 paesi. L’organizzazione ha subito numerose perdite, tra cui la morte del suo leader, Abu Bakr al-Baghdadi, avvenuta nel 2019. Tuttavia, nonostante le vittorie militari, l’ISIS è ancora presente in alcune zone del Medio Oriente e continua a perpetrare attentati in diverse parti del mondo.
Contrastare la radicalizzazione e il reclutamento
Per prevenire la radicalizzazione e il reclutamento di nuovi membri dell’ISIS, sono state messe in atto diverse misure, come ad esempio programmi di deradicalizzazione e l’educazione alla tolleranza. Inoltre, è stata intensificata la cooperazione tra i paesi a livello di intelligence, per individuare e contrastare le attività dell’organizzazione.
La lotta contro l’ISIS in Siria e in Iraq
La lotta contro l’ISIS in Siria e in Iraq è stata particolarmente cruenta e ha causato la morte di migliaia di persone, tra cui molti civili. La situazione in entrambi i paesi è ancora instabile, nonostante le vittorie militari contro l’organizzazione. Inoltre, la presenza dell’ISIS in altre parti del mondo, come ad esempio in Africa e in Asia, rappresenta ancora una minaccia per la sicurezza internazionale.
Conseguenze del conflitto
Il conflitto con l’ISIS ha avuto numerose conseguenze, tra cui la distruzione di intere città e la fuga di milioni di persone. Inoltre, l’organizzazione ha perpetrato numerosi attentati in diversi paesi, causando la morte di centinaia di persone. La lotta contro l’ISIS ha anche portato ad un aumento della tensione tra i paesi del Medio Oriente e alla polarizzazione della società in molti paesi occidentali.
Conclusioni
La lotta contro l’ISIS rappresenta ancora una delle sfide più importanti per la sicurezza internazionale. Nonostante le vittorie militari, l’organizzazione è ancora presente in alcune zone del Medio Oriente e continua a perpetrare attentati in diverse parti del mondo. È quindi necessario continuare a lavorare insieme per contrastare l’ISIS e prevenire la sua diffusione.