Il tema delle pensioni minime in Italia è annoso. In tanti si chiedono se la prenderanno e a quanto ammonterà: ecco le risposte.
Da sempre, in Italia, il tema delle pensioni minime è cruciale non solo sotto il profilo economico, ma anche sotto quello politico. Da più parti si richiede un’attenzione urgente. Mentre il Paese affronta sfide economiche e demografiche, la situazione delle pensioni minime si presenta sempre più preoccupante. Ma quanto si prende con la pensione minima? Ecco il calcolo.
Le pensioni minime, destinate a coloro che hanno contribuito meno al sistema pensionistico, si rivelano spesso insufficienti per garantire una vita dignitosa. Molti pensionati si trovano a fronteggiare difficoltà nell’assicurare il proprio sostentamento, con conseguenze gravi sulla qualità della loro vita. L’invecchiamento della popolazione italiana è un fattore determinante. Con un numero crescente di anziani e una diminuzione della forza lavoro, la pressione sul sistema pensionistico aumenta, mettendo a rischio la sostenibilità delle pensioni minime.
Dicevamo del tema politico. I Sindacati soprattutto richiedono riforme volte a rafforzare il sistema pensionistico e a garantire un livello minimo di sicurezza economica per i pensionati. Ciò potrebbe includere l’aumento delle contribuzioni statali o la revisione delle formule di calcolo per garantire pensioni minime più adeguate. Ma stando così le cose, a quanto ammontano le pensioni minime?
Quanto si prende con la pensione minima?
Nel sistema attuale (in attesa di quelle tanto richieste riforme di cui si parlava prima) vi sono diverse formule che permettono di accedere alla pensione minima con un numero di versamenti inferiore rispetto ai requisiti della Legge Fornero, quindi in deroga alla regola generale. La domanda di autorizzazione ai contributi volontari si presenta all’INPS. Per ottenere la pensione di vecchiaia ci vuole un’anzianità contributiva minima di 20 anni. Una soglia che anche i disoccupati possono raggiungere, attraverso il versamento di contributi volontari.
Chi non ha versato contributi, per avere diritto alla pensione minima può scegliere in autonomia di versare i contributi volontari all’INPS. Tuttavia, non basta questo, ma servono determinati requisiti: almeno 5 anni di contributi e almeno 3 anni di contribuzione nei 5 che precedono la presentazione della domanda.
Si potrà accedere alla pensione minima una volta maturati i contributi necessari e raggiunta l’età di 67 anni per la pensione minima di vecchiaia. Il calcolo della pensione finale si ottiene moltiplicando la somma di tutti i contributi versati per il coefficiente di trasformazione relativo all’età in cui si va in pensione.