In quali casi la pensione di reversibilità va ai figli del pensionato deceduto? Ecco le possibili situazioni e cosa c’è da sapere.
Come si calcola la pensione di reversibilità per i figli, quanto spetta loro e quali sono i requisiti da soddisfare per ottenerla.
Si parla di pensione ai superstiti: è la prestazione economica destinata al sostegno economico dei familiari dopo la morte del pensionato o del lavoratore ancora in attività.
Sono due le tipologie di pensione ai superstiti:
- Pensione di reversibilità: se la persona deceduta percepiva una pensione di vecchiaia o di anzianità.
- Pensione indiretta: se la persona scomparsa lavorava ancora ma aveva accumulato comunque un minimo di contributi previdenziali.
Pensione ai superstiti, a chi spetta
Sono diverse le categorie di beneficiari a cui può essere estesa la pensione ai superstiti.
- Coniuge, anche se legalmente separato, a patto che un tribunale gli abbia riconosciuto il diritto agli alimenti.
- Figli. Bisogna fare però alcune specificazioni: hanno diritto alla pensione di reversibilità i figli minori che al momento della morte del genitore non hanno un lavoro e che fino a 26 anni possono essere impegnati nello studio all’università. Spetta anche ai figli inabili, a prescindere dall’età.
- Cosa si intenda per inabilità lo ha spiegato una circolare dell’Inps: «È la persona che a causa di infermità o difetto fisico o mentale si trova nell’assoluta e permanente impossibilità di svolgere qualsiasi attività lavorativa». In sostanza occorre che sia certificata l’impossibilità della persona di procurarsi un reddito.
- Genitori, nipoti, fratelli e sorelle, in determinate circostanze. I genitori devono essere over 65, non avere altri figli, nipoti o coniugi, e risultare già economicamente a carico del figlio morto al momento della sua scomparsa.
- Il diritto alla pensione di reversibilità può essere esteso anche ai nipoti se i genitori non possono provvedere al loro sostentamento e se sono minorenni al momento della morte dell’assicurato o del pensionato. Hanno diritto alla pensione ai superstiti anche fratelli e sorelle economicamente a carico e in mancanza di altre categorie di beneficiari (figli, coniugi, genitori o nipoti).
Come si calcola l’importo della pensione ai superstiti
L’importo della pensione viene calcolato sulla base della somma che il lavoratore o l’assicurato avrebbe dovuto percepire al momento della morte. La pensione ai superstiti viene successivamente distribuita in percentuali variabili, in base al grado di parentela tra il defunto e i beneficiari.
Se c’è un coniuge e un figlio, la percentuale ammonta all’80%. Se i figli del coniuge sono due, la percentuale sale al 100%. In assenza del coniuge, al singolo figlio spetta il 70% della pensione, percentuale che cresce fino all’80% se i figli sono due e al 100% se ci sono tre figli.
Il figlio inabile maggiorenne, se è solo, ha diritto a ricevere il 70% della pensione del genitore scomparso. Per esempio, se la pensione del genitore deceduto ammontava a 1.000 euro, al figlio inabile spetteranno 700 euro.
Oltre alla “totale e permanente inabilità al lavoro”, il figlio inabile deve soddisfare anche un altro requisito: deve risultare a carico del pensionato al momento della morte. In questo contesto, “a carico” significa che il figlio riceveva un supporto economico costante dal pensionato o dal lavoratore venuto a mancare.
Per la normativa fiscale – il criterio però è diverso rispetto a quello usato in ambito fiscale ai fini dell’IRPEF – un familiare è considerato “a carico” se il suo reddito personale non è superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili.