La banca può rifiutare un prestito se il richiedente non soddisfa precisi requisiti. Scopriamo quando la propria domanda è a rischio.
La richiesta di un prestito potrebbe avere un esito negativo. Cerchiamo di approfondire i motivi di un rifiuto.
Il 46% degli italiani aveva nel 2022 un finanziamento in corso e la percentuale è destinata ad aumentare. L’alto costo della vita impedisce alle famiglie di accumulare risparmi da utilizzare nel momento del bisogno. Di conseguenza trovandosi dinanzi ad una spesa improvvisa l’unica soluzione rimane la richiesta di un prestito.
La domanda di finanziamento, però, è legata ad alcune condizioni da rispettare. La banca per concedere il prestito deve essere sicura che il richiedente possa restituire quanto dovuto. Effettuerà una serie di controlli, chiederà documenti, analizzerà il rapporto rata mensile ed entrate del cittadino e alla fine delle verifiche comunicherà l’esito. Quali sono i motivi per i quali potrebbe essere negativo?
Cosa c’è dietro il “no” alla richiesta di prestito
Tutte le banche hanno diritto a rifiutare una domanda di prestito a condizione che giustifichino la mancata accettazione. Il cliente deve conoscere le motivazioni che hanno portato l’istituto a dire “no” in modo tale che non si senta valutato ingiustamente dal punto di vista economico.
La spiegazione, dunque, deve essere data per Legge ma nella quotidianità accade raramente. Quali potrebbero essere le cause.
- Un reddito insufficiente per coprire la rata mensile più le altre spese. In generale la rata non dovrebbe superare un terzo della retribuzione del richiedente. Le garanzie non sono sufficienti per far fronte a questa problematica.
- Le uscite del cliente sono troppe. Per esempio quando hanno troppi finanziamenti in corso. Il rischio di sovraindebitamento sarà motivo di rifiuto per la banca.
- La situazione lavorativa non è stabile e precaria. Un contratto a tempo determinato non ha la stessa forza di un contratto a tempo indeterminato.
- Essere un cattivo pagatore iscritto alla Centrale Rischi Interbancaria della Banca d’Italia per aver saltato o pagato in ritardo una rata di un precedente finanziamento.
- Risultare protestato per non avere pagato un assegno o una cambiale. Si risolverà il problema pagando il creditore.
- Avere un pignoramento non è motivo di rifiuto. Le banche non possono avere questa informazione.
- L’età del richiedente può essere una discriminante sia se troppo giovane sia se troppo in avanti.
- Rifiuto recente. Davanti ad un “no” occorre attendere minimo 30 giorni per poter presentare nuova domanda in modo tale che l’informazione sia cancellata dai database.