Una nuova proposta della Commissione Ambientalista del Parlamento Europeo viene rifiutata dal Governo in carica e non solo.
Si tratta di una manovra che, laddove venisse approvata tra il 20 e il 23 novembre 2023, dovrebbe entrare in vigore entro il mese di dicembre 2027. In questi tre anni dunque, l’Italia – così come qualsiasi altro Paese Europeo, dovrà impegnarsi nell’eliminazione definitiva delle confezioni e buste di plastica di peso inferiore a 15 micron. Tale iniziativa esclude ovviamente tutti quegli articoli legati agli imballaggi di generi alimentare sfusi oppure più semplicemente all’igiene – ad esempio i guanti sterili per intenderci. L’obiettivo risiede nel tentativo di ridurre drasticamente l’utilizzo della plastica sul territorio: – 10% entro il 2030, – 15% entro il 2035 ed infine – 20% entro il 2040.
Entro la fine del mese di novembre dunque la Commissione Europea voterà la stesura definitiva della manovra. Essa comprenderà l’eliminazione dal commercio delle bustine di zucchero, delle monoporzioni di salse e condimenti, flaconcini e campioncini di prodotti per l’igiene e la cura personale, ma anche vaschette, vassoi, posate in plastica, reti e confezioni di frutta e verdura il cui peso risulta inferiore ad un chilo. Come accade di consueto, in merito ad eventuali iniziative ecosostenibili, i deputati Lega e Fratelli d’Italia hanno votato contro, sostenendo l’attuale sistema di riciclaggio vigente nel nostro Paese.
La Commissione Europea vieta le buste di plastica
La Commissione Europea vorrebbe finalmente confermare la riduzione dell’utilizzo della plastica, sembra tuttavia che qualcuno in Italia nutra diversi dubbi in merito al successo dell’iniziativa. I deputati Fdi parlando di “deriva ultra-ambientalista”, mentre il Pd sottolinea che quanto si discute nel testo della manovra non esalti invece il sistema di riciclaggio nazionale.
“Lavoreremo per presentare in plenaria emendamenti che sostengano con più forza gli eccellenti risultati del riciclo” – hanno commentato gli europarlamentari Alessandra Moretti e Achille Variati – “difendendo al contempo gli obiettivi fondamentali per la tutela dell’ambiente”. Nel frattempo anche Coldiretti ha espresso la sua posizione in merito alla manovra, spiegando che la riduzione dell’utilizzo della plastica negli imballaggi potrebbe di fatto comportare delle problematiche igienico-sanitarie in relazione alla conservazione dei prodotti.
Ha inoltre esposto le possibili conseguenze sui consumi, soprattutto considerando che gran parte degli italiani acquistano spesso prodotti preconfezionati di frutta e verdura, in quanto sicuramente meno costose rispetto all’offerta presentata come sfusa.“Il pericolo di ridurne il consumo, già calato del 10% per la frutta e del 6% per gli ortaggi nel primo settembre 2023, con un impatto pericoloso per la salute” – spiega Coldiretti. Ad ogni modo si tratta di una prima bozza che andrà comunque approvata dalla CE tra il 20 e il 23 novembre durante la seduta plenaria in Parlamento.