Il governo italiano ha ratificato l’accordo commerciale tra Unione Europea e Canada chiamato Ceta, che è stato molto contestato ma, nonostante tutto, è stato firmato il 30 ottobre 2016.
Inoltre, dopo essere stato ratificato il 15 febbraio dal Parlamento dell’Unione Europea a Bruxelles, è stato vagliato dai vari governi nazionali, che dovranno far ratificare l’accordo ai rispettivi parlamenti.
L’Italia nell’ultimo Consiglio dei Ministri, ha approvato il disegno di legge di ratifica e attuazione di quello che è un trattato di libero scambio col Canada.
Secondo alcuni esperti però ci saranno delle ripercussioni per il grano duro del mezzogiorno, anche se i media nazionali non hanno fatto tanto riferimento a questo aspetto.
Questo accordo dimostra un cambio di rotta nella politica commerciale Europea da parte degli Stati membri. L’Italia ha dato l’ok nel Consiglio dei Ministri per la precisione nella seduta del 24 maggio.
Tutto si è sbloccato dopo che c’è stata la proposta del ministro degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale Angelino Alfano che ha portato all’approvazione di un disegno di legge di ratifica ed esecuzione di questo accordo economico.
Da quello che si legge testualmente nel comunicato del governo: “questo accordo ha lo scopo di stabilire relazioni economiche avanzate e privilegiate, fondate su interessi comuni con un partner strategico”.
Sempre in questo comunicato è specificato che lo scopo dell’accordo è quello di creare nuove opportunità commerciali e d’investimento tra le due sponde dell’Atlantico perché sempre testuali parole grazie a un miglior accesso al mercato per le merci ai servizi e a norme rafforzate in materia di scambi commerciali per gli operatori economici.
Il Consiglio dei Ministri è stato fatto un po’ in silenzio ma ora la palla passa al parlamento che dovrà ratificare questo accordo che potrebbe essere negativo per l’agricoltura del Mezzogiorno e per i consumatori.
Quando si parla di Ceta ci si riferisce a un documento molto lungo di 1.598 pagine che contiene centinaia di articoli. Nella pratica uno dei suoi effetti potrebbe essere l’eliminazione della gran parte delle tariffe doganali tra Canada e Europa.
Ma il trattato prevede anche tante altre disposizioni nel senso che per esempio consente a ogni impresa europea di partecipare a tutte le gare per gli appalti pubblici in Canada e viceversa. Lo scopo è quello di stabilire un riconoscimento reciproco ma non solo.
infatti c’è anche la volontà di mettere in pratica nuove regole per proteggere i brevetti industriali e il diritto d’autore.
Questo accordo prevede anche che vadano tutelati alcuni marchi di prodotti alimentari ed agricoli tipici.
Si tratta di una clausola che è stata richiesta con forza dagli agricoltori europei, anche se questo trattato taglia fuori il grano. Infatti quest’ultimo non ha nessun marchio di tutela e nessuna protezione: per questo non è stato molto attenzionato.
Questo è un peccato anche perché il grano del Mezzogiorno è considerato quello migliore al mondo però purtroppo non è stato mai tanto valorizzato
Quando si parla di Ceta bisogna ricordare che il Canada è stato sempre uno dei competitor principali nel mercato del grano duro, visto che è il primo paese esportatore mondiale nonché produttore. Infatti in Canada si producono due tipi di grano duro e cioè uno buono di primo e secondo grado.
Ma anche un altro pieno di contaminanti che di solito arriva in Italia ed anche in Europa. I politici, ma anche alcuni esperti del settore, hanno criticato molto questo accordo perché ritengono che il Canada l’abbia voluto fortemente solo per sbarazzarsi del grano duro contaminato che produce.
Si tratterebbe di un grano che viene fatto maturare in maniera artificiale con il glifosato. Ma per merito del Ceta nessuno dovrebbe essere più esente da contaminazioni da glifosate. Molto dubbiosa è stata anche Patrizia Gentilini, oncologa e membro del comitato scientifico ISDE.
Essa infatti in occasione di una conferenza stampa ha presentato gli esiti di un test sul glifosato. In questo incontro con giornalisti ha dichiarato testualmente: “Ci sono numerosi dati sperimentali condotti su cellule placentare ed embrionali umane che dimostrano come il glifosato induca necrosi e favorisca la morte cellulare programmata”.
Quindi si tratta di una sostanza genotossica oltre che cancerogena non dimenticando che l’erbicida agisce anche come interferente endocrino.
Secondo i partiti di opposizione il governo avrebbe deciso di approvare questo accordo perché non poteva evitare le pressioni delle multinazionali, che ovviamente hanno grande interesse affinché il Ceta venga approvato.
Proprio per questo motivo il Consiglio dei Ministri si sarebbe riunito in maniera frettolosa senza avvisare nessuno e senza convocare nemmeno una conferenza stampa.
Sempre le opposizioni sono state anche molto critiche perché sostengono che i Canadesi vogliono esportare in Europa i propri prodotti proprio a cominciare dal grano duro, che si produce nelle aree fredde e umide.
Ora potranno farlo perché il Ceta lo consente, nel senso che gli interessi delle multinazionali verranno prima degli interessi del singolo stato.
Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nel corso di un incontro col suo omologo canadese Trudeau ha voluto sottolineare i pregi di questa intesa commerciale. Infatti ha dichiarato che questo accordo ha il pregio di tutelare i lavoratori, ma anche la sostenibilità ambientale, oltre a eliminare i dazi.
Quindi secondo Gentiloni questo accordo chiamato Ceta tra Unione Europea e Canada rappresenta uno dei più convenienti mai realizzati dall’UE. Inoltre ha rivendicato anche il ruolo di primo piano che ha avuto l’Italia per sostenere la conclusione positiva dell’accordo.
Sempre secondo Gentiloni questo accordo sarà anche un’occasione per tutelare gli investimenti e soprattutto per rafforzare in maniera significativa i rapporti economici tra Canada e Italia.
Inoltre si è detto stupito per le polemiche seguite a questo scambio internazionale sostenendo che bisognerebbe guardare i lati positivi soprattutto perché il Canada ha un ruolo strategico a livello economico e internazionale.
In ogni caso queste sue dichiarazioni non hanno frenato le polemiche sia delle opposizioni ma anche di alcuni agricoltori.
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