Potrebbe sembrare incredibile e invece è così: si può diventare proprietari di una casa senza comprarla, e tutto in modo legale.
Alcune Leggi permettono di aggiudicarsi un bene immobile (ma anche beni mobili seppur con procedure lievemente diverse) secondo il principio di usucapione. Principio che non tutti conoscono e che invece può rivelarsi utile in molti frangenti.
Bisogna però ovviamente sapere bene come funziona il diritto di usucapione, e soprattutto comprendere che si tratta di un sistema “pacifico”, ovvero le parti interessate non agiscono in conflitto tra di loro.
Se un soggetto utilizza per molti anni, in modo pacifico e pubblico, un immobile, può presentare la domanda per ottenere la piena proprietà anche senza pagare niente, o quasi.
Per capire come funziona l’usucapione facciamo un esempio pratico: un genitore concede ad uno dei figli l’uso di un immobile, e questi lo considera come suo: provvede a effettuare lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, vi prende la residenza e ci abita o lo utilizza continuativamente.
Dopo 20 anni, se il genitore o altri fratelli/sorelle non hanno mai manifestato la volontà di entrare in possesso della loro quota di immobile, il soggetto che l’ha utilizzata ne diventa proprietario ufficiale, senza dover pagare niente (spese di notaio e correlate a parte). Genitori e figli a parte, la Legge parla chiaro nei confronti del diritto di usucapione, stabilendo cosa significa vantare il possesso dell’immobile:
Per possesso deve intendersi, come qualificato dall’art.1140 del Codice Civile, il potere sulla cosa che si manifesta in un’attività corrispondente all’esercizio del diritto di proprietà o di altro diritto reale.
Come abbiamo accennato poco sopra, l’utilizzo dell’immobile deve essere continuativo e soprattutto non ci deve essere da parte di altri soggetti interessati la manifestazione di avvalersi dei diritti inerenti quella proprietà.
Il soggetto che ha preso il possesso, per 20 anni, dell’immobile, deve altresì essere consapevole di non essere il titolare del diritto che si vuole usucapire. E che in qualunque momento, durante i 20 anni, altri soggetti possono manifestare l’opposizione al diritto di usucapione.
Tuttavia, trascorso questo tempo, il pretendente può agire legalmente in giudizio, e ottenere una sentenza di accertamento del proprio diritto. Prima di inviare la richiesta al Tribunale, però, il soggetto che intende far valere il diritto di usucapione deve intraprendere un’azione mediatoria nei confronti degli altri eventuali aventi diritto. Il risultato della mediazione, positivo o negativo che sia, verrà comunque allegato agli atti dell’azione giudiziaria.
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