In questo articolo vogliamo andare a vedere cos’è e come funziona il decreto liquidità. Innanzitutto ricordiamo che nella notte tra l’8 e il 9 aprile del 2020 è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, proprio questo decreto legge numero 23 che conteneva appunto alcune misure che servivano per ampliare il numero di soggetti che beneficiano di alcune misure di garanzia pubblica.
Si trattava quindi di finanziamenti da dare alle persone in difficoltà per la pandemia, oltre ad estendere la durata di alcune misure che già erano state introdotte nel decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020.
In pratica quindi questo decreto è stato deciso dal governo Conte proprio per aiutare le persone che stavano passando a livello economico un momento molto complicato, per via delle conseguenze che sappiamo essere state molto negative della pandemia Covid-19.
Nello specifico ci sono state aree di intervento specifico e cioè:
Inoltre come già abbiamo accennato sono state estese altre misure che erano contenute in un decreto precedente. Comunque i provvedimenti hanno iniziato ad essere attivi ufficiali il 9 aprile 2020.
Questo decreto quindi andava a introdurre tutta una serie di misure che servivano per ampliare la quantità di cittadini che avrebbero beneficiato di misure significative di pubblica garanzia. Lo scopo principale era quello di facilitare l’accesso al credito, dando supporto anche alle imprese dal punto di vista della liquidità.
In ogni caso parliamo di misure che sono molto diverse, in base alle dimensioni delle imprese, ma in particolare riguardano:
Molto importante il fondo di garanzia per PMI perché serve nell’ottica del prestito a certe condizioni, oltre che per garanzie pubbliche sui finanziamenti che vengono concessi alle persone fisiche nell’esercizio di professione e imprese.
Lo scopo sarebbe in questo caso di rendere più facile l’accesso di questi soggetti al credito perché magari in alcuni casi mancano alcuni requisiti in quelle attività. Quindi può succedere che ci sarebbe bisogno di dare accesso a finanziamenti a condizioni troppo gravose.
In pratica quindi nell’articolo 13 del Decreto vengono specificate quelle che sono le misure specifiche per concedere garanzie pubbliche che sono rilasciate a fronte di finanziamenti che sono concessi per le persone fisiche e cioè esercenti di imprese ma anche per archi o professioni.
Inoltre riguardano le PMI estendendo anche le imprese che hanno almeno 499 dipendenti.
Ma l’unica condizione posta è che la specifica attività di questi soggetti sia stata realmente danneggiata dal punto di vista economico dall’ emergenza relativa al Covid 19.
La cosa positiva in questo caso è che la garanzia sarà concessa a titolo gratuito ma solo per finanziamenti sui cinque milioni di euro. Si prevede in questo caso la copertura del 80% che può essere estendibile al 90%, con l’approvazione della commissione europea.
Si tratta quindi di prestiti che potranno avere una durata massima di 6 anni. Ovviamente però questi finanziamenti, coperti dalle misure straordinarie, non potranno essere eccessivi e cioè non potranno superare il 25% del totale del fatturato del 2019.
Inoltre non potranno superare il doppio della spesa per il personale relativa al 2019. Quindi per le imprese costituite dopo il primo gennaio di quell’anno potranno coprire al massimo le spese complessive sostenute nei primi due anni di attività.
In ogni caso sarebbe stata importante l’autorizzazione da parte della commissione europea su l’ottanta per cento del finanziamento, che può arrivare al 90% in caso di riassicurazione da parte di Confidi.
I soldi in questione riguardano l’erogazione di finanziamenti compresi anche le attività di rinegoziazione del credito. Tutto questo però può avvenire a patto che il finanziamento nuovo termini con l’erogazione in una misura aggiuntiva che deve essere pari al 10% del finanziamento originario.
Infine ricordiamo che questa garanzia è concessa anche per le imprese che sono state ammesse dopo il 31 dicembre del 2019.
Un’altra cosa positiva di quel decreto è che era prevista una garanzia per tutte quelle aziende che non rientravano come requisiti a questi tipi di finanziamenti cioè quelle imprese che avevano esaurito il Platform di misure disposte dal fondo di garanzia.
Per quest’ultimo infatti era prevista la concessione di una garanzia da parte di Sace-Spa. Ovviamente però solo dopo la preventiva approvazione della commissione europea.
Questa garanzia doveva essere rilasciata entro il 31 dicembre 2020 proprio per quei finanziamenti che non dovevano superare due mesi, potendo avvalersi anche di un preammortamento di 24 mesi.
Quest’ultima opzione era prevista solo per le imprese che rispettavano alcuni requisiti e cioè nello specifico non dovevano presentare delle esposizioni deteriorate verso il sistema bancario con scadenza 29 febbraio 2020.
Inoltre dovevano essere in quell’elenco di imprese che il 31 dicembre 2019 non risultavano in difficoltà. Infine diciamo anche che l’erogazione di questa garanzia prevedeva un costo che annualmente cresceva partendo da un minimo di 25 punti, fino a un massimo di 100 punti ,per quelle PMI che avevano avuto accesso alle misure.
In ogni caso per varie imprese che erano diverse dalle PMI, il costo annuo della garanzia era comunque crescente e partiva da un minimo di 50 fino a un massimo di 200 punti base.
Non è impossibile distinguere un testo generato dall’intelligenza artificiale rispetto a uno scritto da una…
Avete notato che in Italia i film al cinema escono sempre di giovedì? Come mai…
Avete mai pensato al motivo per cui le montagne russe si chiamano così? C’entra la…
Inizia la seconda metà del mese, ecco che cosa ci dice l’oroscopo dal 16 al…
Come mai nelle strade ci sono limiti di velocità diversi e come vengono stabiliti? Questo…
La petunia sta arrivando alla fine della sua fioritura, ma ecco alcuni consigli su come…