In tanti fanno davvero fatica a far quadrare i conti con le entrate fisse che non variano. Purtroppo, l’inflazione spinge in alto i prezzi dei beni necessari, ma non gli stipendi o le pensioni che saranno anche aumentati, ma non quanto basterebbe. Ecco perché si deve integrare euro così.
Inutile girare il classico coltello nella piaga spiegando a molte famiglie quanto sia difficile, oggi, riuscire a farci stare tutto con l’entrata fissa dello stipendio o della pensione. Il carrello della spesa, a parità di beni acquistati, costa molto di più rispetto a qualche mese fa. Oppure, beffa, ci sembra di comprare agli stessi prezzi beni che, in realtà, pesano meno rispetto al passato.
Infatti, dovremmo sempre guardare al prezzo al chilo o il peso netto, per capire se, effettivamente, stiamo facendo un affare, oppure no. In ogni caso, per tante famiglie la sola entrata fissa non basta per pagare tutto, soprattutto se si hanno anche dei figli. Ecco perché la parola d’ordine è integrare le nostre entrate. Il problema è sul come farlo. Eppure, vuoi integrare stipendio e pensione senza uscire d di casa? Ecco come fare.
Come sempre, la casa si rivela una vera miniera di tesori che potrebbero trasformarsi in euro. Impossibile, direte voi. Se avessimo cose di valore, lo sapremmo di sicuro. Errore, perché, a volte, basta avere il disco giusto, la vecchia radio dei nonni, le mille lire conservate di una serie particolare, per guadagnare centinaia di euro.
Figurine abbandonate in cantina, carte Pokemon, penne stilografiche del nonno. Tutto potrebbe fare gola ai collezionisti vintage. Anche, per dire, dei vecchi fumetti di Topolino che non ricordavamo più di avere. Ma non solo.
Vorremmo porre l’attenzione sulle vecchie borsette che non usate più. Magari, una che ci ha passato la mamma e la nonna, ma che ci sembra fuori moda. Grande errore. Sapete che ci sono borsette degli anni ’80 che valgono anche 3.500 euro, come la Hermes made in France? Una borsa Fendi anni 80-90, a doppio manico, è venduta, su eBay, a 899 euro. La Louis Vuitton, Viva Cité Gm, invece, è quotata 850 euro. Ne avete una degli anni ’60?
La borsa Celine Triomphe è offerta a 1.700 euro e una vintage dell’Adidas, anni 50/60 a 1.600 euro. In genere, i prezzi medi di queste borse si aggirano sui 6-700 euro. E basterebbe, alla domenica, girare in qualche mercatino dell’usato per trovare una di queste borse da acquistare senza spendere molto e poi rivendere a molto di più. Insomma, la possibilità di integrare stipendio e pensione, come vedete, c’è.
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