Nel mercato numismatico, ci sono alcuni esemplari di monete che, nel tempo, hanno acquisito un valore enorme, tanto da far girare la testa a chi li possiede. Ne è un esempio la moneta d’oro che stiamo per svelare nelle prossime righe. Non ci crederai quando scoprirai quanto vale!
Perché ci sono monete che valgono tantissimo e altre che valgono poco, o nulla?
Per i neofiti che si approcciano al mondo della numismatica e del collezionismo di monete, magari dopo qualche ritrovamento particolare, è sempre difficile cogliere la differenza una moneta che ha valore di mercato, e una che non ce l’ha. In questo contesto, infatti, vi sono molteplici fattori che contribuiscono a determinare il valore di una moneta sul mercato numismatico: la rarità, lo stato di conservazione, l’anno di coniazione, e la domanda da parte dei collezionisti. Una combinazione di questi elementi può fare la differenza tra una moneta che vale pochi euro e una che può raggiungere cifre astronomiche.
Una marea di quattrini travolgerà chi possiede questa fantastica moneta! Ecco perché
Una moneta che suscita da sempre l’interesse dei collezionisti, ad esempio, è la moneta da 100 lire coniata nel 1880, sotto il regno di Umberto I. Vediamo insieme le caratteristiche. Sul dritto della moneta, troviamo un’effigie dettagliata di Umberto I, con lo sguardo rivolto verso sinistra, accompagnata dal cognome dell’incisore, Filippo Speranza, collocata al di sotto del collo re.
Sul rovescio, si trova lo scudo sabaudo, simbolo della Casa Savoia, elegantemente coronato e abbellito dal collare dell’Ordine della Santissima Annunziata. Questa rappresentazione è circondata da simboli di prosperità e onore, come i rami di alloro e di quercia, legati insieme da un nastro, elementi che rimandano alle virtù dello Stato e del sovrano.
Ecco quanto valgono le 100 lire del 1880
La moneta, coniata a Roma, è fatta di oro puro al 90% (900/1000), ha un diametro di 35 millimetri e un peso leggermente superiore ai 32 grammi, dimostrando l’importanza che veniva attribuita a queste emissioni limitate. La tiratura estremamente rara, di soli 145 pezzi, classifica questo pezzo con una rarità R3.
Data l’eccezionalità di queste caratteristiche, il valore di mercato è sorprendentemente elevato. Esemplari in condizioni di Fior Di Conio possono valere anche oltre 80.000 euro. Se presentano, invece, delle piccole imperfezioni possono raggiungere anche una quotazione di 40-50.000 euro.
Insomma, una marea di quattrini travolgerà chi possiede, o ha ereditato questa bellissima moneta da 100 lire del 1880! Per i numismatici e gli appassionati, avere nella collezione un esemplare così unico e raro, non è solo una fonte sicura di reddito, ma anche un segno di enorme prestigio!