Uno dei personaggi più dolci dell’intero mondo Disney. Winnie the Pooh, l’orsetto più amato dai bambini nato in America, ma famoso in ogni parte del globo.
Amato quasi unanimemente. Dai bambini sicuramente, da moltissimi genitori altrettanto. Difficile non voler bene a Winnie the Pooh, l’orsetto giallo, di rosso vestito, che ha una grande passione per il miele. Una creatura nata dalla fantasia di Alexander Milne, ma che deve la sua fama a Walt Disney e alla scommessa che, su di lui, fece negli anni Sessanta.
Le origini di Winnie the Pooh
La sua prima apparizione avviene subito dopo il termine della Prima Guerra Mondiale. In un racconto, pubblicato nel Natale del 1924, sul London Evening News. A disegnarlo, Ernest Howard Shepard, a raccontarlo Alexander Milne. Fu subito un successo, tanto che si decise di pubblicare altre storie, fino a quando non vennero raccolte tutte in un romanzo che uscì nel 1926. Walt Disney decise di acquistare i personaggi creati da Shepard e Milne nel 1961. La sua idea iniziale fu di utilizzarli per i cartoni animati. I contorni della figura di Winnie divennero più grossolani. Il suo personaggio dalla carta alla televisione mutò parecchio, ma riuscì a spopolare ben oltre i confini degli Stati Uniti.
L’arrivo del primo film
Tuttavia, il successo internazionale arriverà l’11 marzo del 1977, quando Walt Disney decise di produrre il primo lungometraggio. Diretto da Wolfgang Reitherman e John Lounsbery, “Le avventure di Winnie the Pooh” raccoglieva tre cortometraggi usciti tra il 1968 e il 1974. Furono scritte sequenze che collegassero le tre storie, più il finale, basato sul libro, del 1928, “La strada di Puh”. Insomma, non fu un’opera originale, ma riscosse comunque il favore di critica e pubblico.
È curioso notare che, nonostante la sua distribuzione avesse toccato tutti i cinque continenti entro la fine 1977, in Italia il film arrivò ben 20 anni dopo, peraltro in home video. Germania, Francia, Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Grecia e Austria furono le uniche nazioni europee a proiettarlo in sala. Perché non è arrivato nel nostro paese? Probabilmente questioni economiche o, forse, altre vicende legate a un particolare periodo storico per l’Italia.
Non ci è dato sapere, di certo l’11 marzo del 1977 è una data storica per i film di animazione della Walt Disney. Il secondo lungometraggio uscirà ben 20 anni dopo e sarà prodotto con tecniche diverse. Il primo, però, rimarrà per sempre una pietra miliare della cinematografia disneyana.