Se temete che il vostro partner vi tradisca, dovete stare attenti soprattutto ai mesi estivi: ecco perché in questa stagione è più frequente
La paura del tradimento è innata in ogni persona: subirne uno fa perdere completamente la fiducia nell’altra persona, nonché la stima e anche l’affetto, in certi casi. Scoprire che il proprio partner tradisce le promesse fatte, in termini di esclusività e impegno, è un duro colpo, che molte volte pone la parola fine sulla relazione. Se anche tu hai questa paura innata e fai fatica a farci i conti, c’è una cosa che dovresti sapere: d’estate i tradimenti sono più frequenti.
Ebbene sì, è proprio così: durante i mesi estivi, il numero di tradimenti aumenta vertiginosamente rispetto alle altre stagioni. A parlarne è la sessuologa Rosamaria Spina che, su Radio Cusano Campus, ha svelato i motivi dietro a questa tendenza tipicamente estiva: eccoli tutti.
Innanzitutto, l’esposizione solare tipicamente estiva comporta un aumento dei livelli di prolattina, serotonina ed ossitocina nel sangue, così come di tutte le endorfine in generale: queste sostanze vengono definiti anche ormoni del buonumore e, di conseguenza, aiutano a sentirsi a proprio agio nel proprio corpo e con gli altri. Di fatto, aumentano anche il rischio di relazioni extra-coniugali poiché piacendosi di più, si appare più sicuri di sé e di conseguenza si attirano nuove conoscenze.
Inoltre, durante i mesi estivi si viene in contatto con alcune figure professionali spesso associate ai tradimenti: si tratta dei lavoratori stagionali come animatori, bagnini, maestri di sci o guide delle escursioni, figure che già per professione creano uno scambio interpersonale anche piuttosto fisico, se si pensa agli insegnanti di danza o alle guide per immersioni. In estate, quindi, aumentano anche le occasioni di incontrare qualche persona nuova e, soprattutto se il partner si sente poco considerato o poco lusingato dalla propria metà, è facile che cada tra le braccia di uno di questi “avventurieri”, complice anche lo scenario esotico e l’adrenalina del momento.
Inoltre, il rapporto che si crea con il lavoratore stagionale spesso è molto intenso: se si pensa alle lezioni di sci o a quelle di nuoto, è facile intuire che la quantità di tempo e il contatto fisico che intercorre tra il docente e l’alunno è notevole. Se a questo si aggiunge la filosofia tanto diffusa del “ciò che succede in vacanza resta in vacanza” e un’insoddisfazione di base in merito alla propria relazione, il gioco è fatto.
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