Lo streaming domina la nostra vita quotidianamente, ma quanto incide a livello di costi? Ecco la spesa media per mantenere attivi tutti i servizi.
Il successo dirompente avuto da Netflix nel corso degli anni ha stravolto il modo di distribuire contenuti d’intrattenimento; con la pandemia data dal Coronavirus e la crisi dei cinema, poi, c’è stato il definitivo sviluppo del mondo dello streaming, con le varie piattaforme ad oggi punti di riferimento centrali per gli utenti ma anche per le case di produzione.
Diversi sono i servizi streaming per film, anime, serie televisive e documentari, ma con Dazn anche il Calcio e lo sport è arrivato sul web; aggiungiamo poi servizi musicali come ad esempio Spotify ed il cerchio è completo.
Una grandissima offerta per tutti gli utenti, ma tra i vari abbonamenti sottoscritti al mese la spesa diventa non indifferente: quanto costa godere di musica, sport, cinema e non solo in streaming, di media, agli italiani? La cifra media per mantenere gli abbonamenti può arrivare anche fino a mille euro.
L’abbonamento mensile può costare solamente pochi euro, ma sommato a tanti altri può arrivare ad una cospicua cifra a fine mese e soprattutto alla fine dell’anno. La diffusione delle piattaforme streaming ha reso il mercato più competitivo, ma spesso porta gli utenti a dover sottoscrivere tre o quattro abbonamenti (si pensi ad esempio solo a Netflix, Amazon Prime Video e Disney+) per godere di vari film o serie tv, spesso in esclusiva per una o l’altra piattaforma.
Ad esempio, come riporta La Repubblica in un recente articolo, sommando i costi di abbonamenti mensili di Netflix, Amazon Prime Video, Dazn, Disney+, Spotify e quello di altri due servizi come ad esempio Audible o lo spazio di archiviazione su Google, si arriva ad un costo che arriva all’incirca a 80 euro al mese, praticamente 960 euro l’anno. Una cifra non indifferente, che va ad aggiungersi alle altre spese che una famiglia media ha, tra casa, utenze, spesa e non solo.
L’economia dell’abbonamento sembra comunque ormai aver preso piede in diversi settori, non soltanto in quello dello streaming; la possibilità di pagare “a rate” aumenta l’accessibilità, ma alla fine il consumatore deve comunque fare i conti con spese continue che vanno sostenute.
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