Conosciamo tutti i grandi capolavori realizzati dal Bernini. Ma la sua ultima opera ha una storia molto particolare. Scopri di cosa si tratta e dove è custodita.
Pittore, architetto, urbanista e scultore. Gian Lorenzo Bernini è stato un artista poliedrico, in grado di dominare la scena europea del Seicento. Le sue opere hanno contribuito a rendere Roma, una delle città più belle ed affascinanti del Mondo. Tra i suoi lavori più celebri ricordiamo la Fontana del Tritone in Piazza Barberini e La Fontana della Barcaccia ai piedi della Scalinata di Trinità dei Monti, in Piazza di Spagna. Citiamo anche il Colonnato di San Pietro, un vero e proprio capolavoro architettonico.
Da non perdere è il gioco prospettico. Se ti posizioni nel punto segnalato, improvvisamente le 4 file di colonne diventeranno un’unica fila. Spostiamoci in Piazza Navona, qui il Bernini ha realizzato la bellissima Fontana dei Quattro Fiumi. Un’opera straordinaria considerata una delle sue migliori realizzazioni. Ci fermiamo qui, perché l’elenco delle opere sarebbe davvero troppo lungo.
Ma ti sei mai chiesto qual è stato l’ultimo capolavoro dell’artista e dove si trova? L’ultima opera è stata realizzata da Gian Lorenzo Bernini all’età di 80 anni, poco prima della sua morte. Si tratta di un busto marmoreo che raffigura il Signore. Il Salvator Mundi, questo il suo nome, si trova nella chiesa di San Sebastiano fuori le Mura a Roma. Per molto tempo, il busto è stato nascosto in una piccola nicchia, pensando che si trattasse dell’opera realizzata da un artista minore. Ma nel 2001, alcuni storici, vi hanno riconosciuto la mano del grande Bernini. Pare che la scultura fosse un dono per l’amica, la regina Cristina di Svezia.
La chiesa che custodisce l’opera d’arte si trova in via Appia Antica e sorge dove, secondo la leggenda, sono stati custoditi i corpi degli apostoli Pietro e Paolo. Una chiesa molto elegante, costruita per volere dell’Imperatore Costantino, nel IV secolo d.C. in onore di Pietro e Paolo. Successivamente è stata dedicata a San Sebastiano, seppellito nelle sue catacombe. Non solo l’opera del Bernini, ma la chiesa custodisce anche tantissime reliquie: in una cappella si trovano delle impronte, che pare, siano dei piedi di Cristo, ma anche la freccia che ha colpito San Sebastiano e la colonna del martirio.
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