Perché chiamiamo il foglietto illustrativo “bugiardino”? Un viaggio nella linguistica e nella storia della farmacologia che ti sorprenderà.
Oggi ci poniamo un quesito un po’ insolito, riguardante una parola di uso comune che potrebbe aver suscitato anche in te questa curiosità: perché il foglietto illustrativo dei farmaci si chiama “bugiardino”? Questa parola, che sembra uscita da un libro di favole, ha in realtà una storia interessante da raccontare. L’Accademia della Crusca, l’autorità suprema sull’uso e l’evoluzione della lingua italiana, ce la racconta.
Il termine “bugiardino”, usato per indicare il foglietto illustrativo che accompagna i medicinali, ha origini curiose. È una formazione semanticamente e morfologicamente trasparente, costruita sull’aggettivo “bugiardo” con l’aggiunta del suffisso del diminutivo -ino. Questa scelta linguistica non è casuale, infatti il suffisso -ino porta con sé una doppia valenza: da una parte sottolinea le dimensioni ridotte dell’oggetto, dall’altra attenua con una vena di ironia l’appellativo di bugiardo.
Il bugiardino: piccolo e ricco di insidie
Iniziamo la nostra indagine linguistica con una supposizione: il nome potrebbe essere nato da un uso nominale dell’aggettivo “bugiardo”. Gli anziani in area senese, infatti, ricordano che il “bugiardo” era il termine con cui si indicava la locandina dei quotidiani esposta fuori dalle edicole. Da qui, potrebbe essere nato il “bugiardino”, riducendo le dimensioni del foglio.
Ora, sappiamo tutti che il foglietto illustrativo di un farmaco contiene una serie di informazioni cruciali: principio attivo, posologia, effetti collaterali, controindicazioni e molto altro. Ma allora perché viene chiamato “bugiardino”?
Il nome vuole attirare l’attenzione sulle prerogative di queste istruzioni per l’uso che, soprattutto negli anni di boom della farmacologia, tendevano a minimizzare gli effetti indesiderati del farmaco per esaltarne l’efficacia. Quindi, non erano vere e proprie “bugie” quelle che si potevano leggere nel bugiardino, ma piuttosto omissioni di informazioni importanti che avrebbero potuto intaccare l’immagine del prodotto. La fiducia nelle case farmaceutiche era ai minimi storici già molto prima di Big Pharma!
L’evoluzione del “bugiardino”
Negli ultimi anni, grazie a restrizioni legislative e una maggiore consapevolezza dei consumatori, le informazioni sul bugiardino sono diventate più complete e trasparenti. Provocando però un altro effetto collaterale: nonostante contengano tutte le informazioni necessarie, spesso questi foglietti risultano incomprensibili per la maggior parte delle persone a causa della tecnicità del linguaggio utilizzato e l’eccesso di informazioni in uno spazio così ridotto.
Insomma, il bugiardino, oltre ad essere un indispensabile compagno di viaggio dei nostri farmaci, nasconde una storia curiosa e interessante. La prossima volta che lo avrete tra le mani, non potrete fare a meno di ricordare la sua storia. Il bugiardino non è solo un semplice pezzo di carta, ma un simbolo di come la lingua può evolvere e adattarsi, riflettendo le tendenze culturali e sociali della nostra società.