Recentemente è stato scoperto un nuovo vulcano sulla Terra che ha lasciato tutti sorpresi: aiuterà gli scienziati a studiare i pianeti alieni.
Il pianeta Terra pullula di vulcani attivi e inattivi, alcuni dei quali sono considerati estremamente pericolosi. Ma quali sono i vulcani più temibili al mondo? Innanzitutto bisogna ricordare che sulla Terra ci sono ben 1500 vulcani attivi. Tuttavia, il più temibile di tutti è certamente il Eyjafjallajökul situato in Islanda. Si tratta di un vero titano, alto più di 1600 metri e attivo da circa 8000 anni.
La sua ultima eruzione risale al 2010, quando paralizzò il traffico aereo europeo per l’enorme quantità di cenere proiettata nell’atmosfera. Un altro gigante terrestre è il famoso Popocatépetl di Città del Messico. Quest’ultimo è un vulcano alto addirittura 5400 metri e la sua ultima eruzione risale al 2019.
In Italia ci sono molti vulcani, ma i più conosciuti sono il Vesuvio, che ha sotterrato l’antica città romana di Pompei, e l’Etna che erutta in modo più costante nel tempo. Recentemente è giunta la notizia che è stato scoperto un nuovo vulcano sulla Terra, che potrebbe aiutare gli scienziati a studiare gli esopianeti, cioè i pianeti alieni.
Il nuovo vulcano scoperto sulla Terra
Un gruppo di ricercatori della Arctic University of Norway ha individuato un vulcano sottomarino, chiamato Borealis Mud Volcano, che erutta addirittura fango e metano. La sua posizione è stata rilevata a circa 130 km dall’Isola degli Orsi in Norvegia, nel famoso Mare di Barents. Ma quali sono le sue caratteristiche? Si tratta di un vulcano alto 2,5 metri con un diametro di 7 metri.
I ricercatori, per scovarlo, hanno usato un rover telecomandato che lo ha ripreso mentre eruttava fango. Per quanto riguarda i materiali espulsi, si pensa che contengano metano, cioè un potente gas serra che provoca cambiamenti climatici. Ciò che sorprende maggiormente è che il Borealis Mud Volcano è collocato proprio al centro di un cratere grande 300 metri e profondo 25 metri, e la sua nascita dovrebbe risalire nel periodo successivo all’ultima glaciazione, cioè a circa 18.000 anni fa, grazie a una enorme eruzione di metano.
Il docente di geologia della Arctic University of Norway Giuliana Panieri, ha dichiarato che è stato particolarmente emozionante vedere un’eruzione in tempo reale, soprattutto perché questi fenomeni ricordano a tutti quanto sia vivo il pianeta Terra. E non solo: la docente ha anche detto che non escludono la possibilità di trovare altri vulcani simili al Borealis Mud Volcano.
Inoltre, gli scienziati hanno scoperto che le pareti del vulcani sono pieni di fauna acquatica, che sopravvive grazie al nutrimento delle croste carbonatiche (i residui di minerali prodotti dai microrganismi). Pertanto, i vulcani sottomarini aiutano a capire i vari processi geologici che avvengono in profondità e, soprattutto, possono dare un contributo alla comprensione della geologia dei pianeti alieni.