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Potatura estiva: se e quando farla nel modo giusto

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Elena De Felice

Non tutti sanno se e come fare la potatura estiva, ma in questo articolo vedremo qualche consiglio utile per capirlo e per effettuarla come di deve.

La potatura è un insieme di interventi sulle piante che hanno lo scopo di modificarle per migliorare la crescita della pianta stessa e dei suoi frutti. Con alcune azioni, di solito il taglio di alcune parti, si va ad incentivare e a concentrare in alcuni punti l’energia della pianta. In genere, questa azione viene fatta quando la pianta è in riposo vegetativo, ma in alcuni casi deve essere effettuata una potatura estiva, ovvero nei mesi più caldi dell’anno. Qui di seguito vedremo qualche informazione utile e preziosa sull’argomento.

Potatura estiva: quando è giusto farla

Gli esperti ci dicono che sì, la potatura estiva fa fatta ed è molto utile. Ma ci sono delle regole da seguire. Due su tutte, ovvero, non farla mai quando piove (né immediatamente prima o dopo) perché l’umidità favorisce la proliferazione di batteri e malattie e non farla quando la pianta è in piena fioritura.

Detto questo, la potatura cosiddetta “verde” in cui si vanno a togliere parti ancora verdi della pianta, è utile per una serie di ragioni. La prima per stimolare la fioritura dei nuovi germogli, quindi, aumentare la produzione di fiori e frutti. La seconda per un controllo adeguato della crescita in cui la chioma possa essere delle dimensioni adeguate a una buona ricezione della luce solare in tutte le sue parti, anche quelle centrali, e per un buon ricircolo di aria. Infine, è sempre utile per eliminare i rami e le parti malate per non diffondere la malattia o la presenza di parassiti.

Ricordiamo anche che spesso la potatura estiva viene fatta anche per un discorso di contenimento e di sicurezza. Quando le piante, soprattutto ai lati delle strade o in parchi pubblici, crescono senza controllo, è bene diminuire le loro dimensioni.

Tagliare nel punto giusto

La potatura, quindi il taglio, non va mai fatta a caso. Innanzitutto, bisogna sempre operare con strumenti sterilizzati per non passare batteri e germi. Poi, bisogna conoscere bene il tipo di pianta e le sue caratteristiche. Infine, bisogna sapere dove tagliare perché è pur sempre un taglio su un essere vivente e deve essere fatto con coscienza e consapevolezza.

Il taglio di un ramo va fatto all’attaccatura di un ramo secondario al ramo principale. Lasciare un moncone predispone al marciume. Tagliare a caso danneggerebbe i rami principali e la loro corteccia impedendo un risanamento della ferita nei giusti modi e tempi.

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