Uno dei muscoli più importanti della nostra gamba e del nostro corpo in generale. Anche se il suo nome è tecnicamente un altro, tutti lo riconoscono con un sostantivo ben preciso: il polpaccio. La sua funzione principale è fondamentale. Sostiene, infatti, il peso del corpo quando ci muoviamo. Da qui passano le fasce muscolari determinanti sia quando camminiamo normalmente, sia quando corriamo.
Esteticamente parlando, invece, è una parte del corpo gradevole alla vista, sia nell’uomo che nella donna, quando è sodo, tonico, prestante. Una sporgenza della gamba che, se ben curata, mette in evidenza tutto l’arto.
In un ballerino come Roberto Bolle, per esempio, il polpaccio riveste un’importanza determinante per eseguire le sue evoluzioni. La sua cura deve essere quindi maniacale per non incorrere in problemi. Anche negli sportivi, per esempio i calciatori, il polpaccio ricopre un ruolo davvero importante. Tanto è vero che le lesioni muscolari in questa zona sono spesso le più delicate da rimarginarsi e necessitano di tempi di recupero più lunghi.
Noi “comuni mortali” non abbiamo bisogno di cure così dedicate, tuttavia con pochi e semplici esercizi, da ripetere ogni paio di giorni, possiamo garantirci un buon polpaccio. Può sembrare un po’ presto, ma lavorare in prospettiva “prova costume” già tra febbraio e marzo, con costanza, può permetterci di arrivare pronti a giugno. Vediamo come.
Non necessitiamo di grandi strumenti, se non di un semplice gradino o, in alternativa, uno sgabello robusto. Prepariamoci al primo esercizio, da eseguire stando diritti e appoggiando entrambi i piedi sopra al rialzo scelto, che dovrà essere posizionato di fronte a un sostegno. Semplicemente un muro o un armadio. A questo punto ci alziamo sulle punte, staccando il tallone dal gradino. Rimaniamo sospesi, tenendo il più possibile la posizione eretta, con l’aiuto dell’appoggio. Saliamo e scendiamo per una dozzina di volte, anche quindici se riusciamo. Tre sessioni, con un intervallo di trenta secondi.
Il secondo esercizio è da eseguire seduti, mettendosi frontali al rialzo scelto. Gambe unite. Prendiamo un peso, per esempio una bottiglia d’acqua da un litro e mezzo e posizionandolo sopra le ginocchia, tenendola saldamente con le mani. Appoggiamo tutta la superficie del piede al gradino. Quindi, seppure in posizione diversa, eseguiamo lo stesso esercizio precedente. Spingiamo con le punte contro il rialzo, facendo lavorare il polpaccio. Anche in questo caso, tre sessioni da 12/15 volte.
Esercizi che, almeno inizialmente, possiamo ripetere ogni due o tre sere prima di coricarci. Con il proseguire del tempo, potremmo anche intensificare la frequenza. Certo, non avremo mai i polpacci di marmo come Rummenigge, celebre calciatore degli anni ‘80. Di sicuro, però, li potremo tonificare per quando arriverà il periodo di mostrarli in pubblico.
Non è impossibile distinguere un testo generato dall’intelligenza artificiale rispetto a uno scritto da una…
Avete notato che in Italia i film al cinema escono sempre di giovedì? Come mai…
Avete mai pensato al motivo per cui le montagne russe si chiamano così? C’entra la…
Inizia la seconda metà del mese, ecco che cosa ci dice l’oroscopo dal 16 al…
Come mai nelle strade ci sono limiti di velocità diversi e come vengono stabiliti? Questo…
La petunia sta arrivando alla fine della sua fioritura, ma ecco alcuni consigli su come…