Il sorriso enigmatico della Gioconda continua a intrigare e affascinare il mondo, come un misterioso scrigno custode di segreti. Per scoprire chi era la musa del genio italiano bisogna fare un impegnativo viaggio nel tempo. Ma ne vale assolutamente la pena.
Leonardo da Vinci dipinse La Gioconda tra il 1503 e il 1506, su commissione di Francesco del Giocondo, un ricco mercante fiorentino. Il ritratto doveva immortalare la moglie di Francesco, Lisa Gherardini. Secondo Giorgio Vasari, storico dell’arte, l’opera non raggiunse mai la sua destinazione originale a causa del lungo periodo di lavoro di Leonardo, che si protrasse per almeno dieci anni.
L’identità di Lisa Gherardini è confermata anche da un’annotazione del cancelliere Agostino Vespucci nel 1503. Leonardo lavorò all’opera alacremente, apportando modifiche continue. Il dipinto seguì il maestro in tutti i suoi viaggi, diventando un esercizio di stile e perfezione tecnica. Se dividiamo esattamente a metà il volto della Gioconda, otteniamo due espressioni differenti. Il lato sinistro mostra una donna più matura e seria, mentre il lato destro rivela una donna più giovane e sorridente. Leonardo dimostrò un’attenzione maniacale ai dettagli anatomici nel dipinto.
Le invenzioni di Leonardo nel posizionamento
Pochi sanno chi era realmente la Gioconda, ma si tratterebbe di Lisa Gherardini. Le fonti autorevoli sembrano confermarlo. Ma a colpire gli appassionati sono anche le tante curiosità che il dipinto nasconde. La trasparenza del velo della Gherardini, la terra rossa che ricopre la strada, gli incarnati delle mani e del collo, tutto fu studiato con cura. La Gioconda, è solo apparentemente statica, e invece trasmette un’illusione di movimento. La perfezione tecnica si fonde con un elemento di vita, facendo percepire il leggero movimento del respiro e una delicata rotazione della testa.
Leonardo introdusse il contrapposto, una rotazione in direzioni opposte delle gambe, del busto e della testa, infondendo movimento alla figura. L’uso di contorni non netti, cioè a dire sfumati, conferisce all’opera un’atmosfera cangiante e in divenire. Leonardo va oltre la prospettiva matematica, incorporando l’effetto della luce e del colore per suggerire la distanza e la lontananza.
Pochi sanno chi era realmente la Gioconda, non tutti sono d’accordo sull’identità
La tradizione sostiene che la Gioconda raffiguri Lisa Gherardini. Il mistero però è stato alimentato nel corso degli anni, trattandosi di una delle opere più importanti della storia dell’uomo. Così, recenti ricerche suggeriscono un’identità diversa. Secondo la studiosa Carla Glori, la donna potrebbe essere Bianca Giovanna Sforza, moglie di Galeazzo Sanseverino e figlia di Ludovico il Moro.
La Gioconda potrebbe nascondere una storia più complessa, legata a eventi tragici che circondarono la vita di Bianca. La Gioconda di Leonardo da Vinci è molto più di un semplice ritratto, è un enigma che continua a suscitare domande e ipotesi. La sua bellezza e complessità trasmettono il genio di Leonardo, mentre le teorie sull’identità della donna ritratta aggiungono un livello di mistero all’opera. Anche per questo La Gioconda rimane un capolavoro senza tempo che continua a incantare e ispirare generazioni di spettatori.