Ogni giorno usiamo molte parole e possiamo ampliare il nostro vocabolario leggendo o ascoltando svariati discorsi. Imparare concetti e parole nuove può soddisfare la curiosità e aiutarci magari sul lavoro. Ci sarebbero molti termini particolari che nascondono storie incredibili. Eccone uno.
Impariamo a parlare abbastanza presto ascoltando gli adulti e arricchiamo le nostre conoscenze linguistiche durante tutta la vita. Sono ottimi mezzi i libri, i film, convegni e dibattiti. A volte usiamo parole di cui ignoriamo le origini e altre che stranamente ricorrono in ambiti piuttosto diversi. Ciò stimola la nostra curiosità.
Pochi conoscono cosa hanno in comune Beethoven e il flipper. Sarebbe una parola insolita
I passatempi accompagnano la storia dell’uomo da tempi antichissimi. Pensiamo ai giochi per l’infanzia, ma anche ai dadi, agli scacchi, alla pallacorda. Sarebbe legato proprio a un passatempo particolare una parola che usiamo di rado. Si tratta di bagatella. Secondo alcuni esperti e anche per i compilatori del vocabolario Treccani “bagatella” deriverebbe dal latino “baca”, ossia “bacca”. Si intenderebbe quindi con bagatella o bagattella una cosa di poco valore. Tra i sinonimi ce ne sono alcuni che usava spesso il comico Totò, quisquilia e pinzillacchera. Vediamo cosa c’entra la bagatella con i giochi e anche con un famoso compositore.
A Parigi nel Bois de Boulogne si trova lo Château de Bagatelle. Si racconta che venne costruito in poco più di due mesi per il conte d’Artois che vinse una scommessa contro la cognata, la regina Maria Antonietta. Il palazzo ebbe una funzione soprattutto ricreativa e uno dei giochi che vi si inaugurarono fu il bagatelle. Esso sembra consistesse in un tavolo inclinato con stecche e buche. Il giocatore lanciava la pallina e con un bastoncino doveva evitare gli ostacoli e andare in buca.
Una curiosità musicale
Se si vuole ammirare lo Château de Bagatelle si può partecipare ogni anno a giugno al famoso concorso dedicato alle rose che si tiene nel suo parco. Il gioco francese della fine del Settecento in effetti somigliava a una specie di biliardo. La sua popolarità e diffusione anche in scala ridotta permise una evoluzione. Il bagatelle, infatti, divenne alcuni secoli dopo il nonno del flipper e probabilmente anche del giapponese pachinko. Pochi conoscono cosa hanno in comune Beethoven e il flipper e ora capiremo di che si tratta. Gli appassionati di musica classica conoscono il repertorio di molti compositori tra cui Ludwig van Beethoven. Ebbene, si attribuirebbero a questo genio musicale sei bagatelle, intese come brevi componimenti dalla struttura semplice.