Sono sempre più numerose le persone che si fanno almeno un tatuaggio. Probabilmente hai già sentito dire che questi non devono mai restare di numero pari, ma perché? Oggi siamo qui per soddisfare questa comune curiosità.
L’arte del tatuaggio è molto antica: quasi nessuno sa che risale all’età della pietra, ben 5000 anni fa. Un tempo i tatuaggi erano usati non solo per decorare il corpo, ma anche come simbolo di appartenenza ad alcune classi sociali. Questa tendenza è in costante crescita anche nel nostro Paese. Oggi, in Italia, le persone tatuate sono quasi il 48% della popolazione. Con questi dati ci aggiudichiamo il primo posto per la Nazione con più tatuati al Mondo. Seguono la Svezia con il 47% e poi gli Stati Uniti con il 46%. Il settore dei tattoo è in costante crescita: in Italia ci sono circa 2800 tatuatori di professione, quasi il 60% di questi lavora al Nord. Oggi ci concentreremo su una cosa curiosa che riguarda i tatuaggi ovvero sulla quantità: perché i tatuaggi devono essere per forza dispari? Spieghiamolo.
Tutto risale agli inizi dell’Ottocento e a una tradizione marinara
La parola tatuaggio deriva dalla lingua polinesiana e il termine “tattaw” significa “incidere, “decorare”. Tra il XVIII e il XIX secolo, gli esploratori europei arrivarono sulle terre del Pacifico. Questi popoli avevano ovviamente usi e costumi molto diversi da quelli europei di quell’epoca. Tra le cose che saltarono subito all’occhio, una su tutte fu sicuramente la presenza di diversi tatuaggi sulla pelle degli indigeni. Durante il Medioevo, la pratica del tatuaggio fu bandita e proibita dalla Chiesa in Europa. Tra i marinai divenne dunque consuetudine farsi un tatuaggio alla vigilia del viaggio e uno al momento in cui si giungeva a destinazione. Dunque, perché i tatuaggi non dovrebbero mai essere di numero pari?
Perché i tatuaggi devono essere rigorosamente di numero dispari?
Come abbiamo appena detto, i marinai erano soliti fare un tatuaggio alla vigilia della partenza e uno all’arrivo a destinazione. Il terzo tatuaggio sarebbe arrivato al momento in cui si sarebbe giunti a casa sani e salvi. In occasione di un altro viaggio, a questi 3 se ne sarebbero sommati sempre altri 2, mantenendo così i tatuaggi dispari. Pertanto, la tradizione del numero dispari si rifà ad un’antica superstizione, poiché il terzo tatuaggio era quello del ritorno a casa al sicuro dai pericoli. Avere un numero di tatuaggi pari era considerato simbolo di sfortuna, perché voleva dire che si era lontani dalla famiglia ed esposti a molti rischi. Ecco dunque che, ancora oggi, si usa fare 1, 3, 5, 7 tatuaggi e così via, poiché si pensa che i numeri dispari portino fortuna.