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Perché accade il “ce l’ho sulla punta della lingua”? I meccanismi del nostro cervello

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Elena De Felice

Quante volte non ci viene in mente qualcosa, ma siamo sicuri di saperlo e, quindi, diciamo “ce l’ho sulla punta della lingua”? Ecco che cosa accade al nostro cervello.

Ci sono diversi modi di dire ed espressioni che sono entrati a far parte della nostra lingua. Spesso letteralmente non significano nulla, bisogna dargli un significato preciso e uno di questi modi di dire è “ce l’ho sulla punta della lingua”. Lo diciamo quando siamo sicuri di sapere qualcosa, ma in quel preciso istante ci sfugge il termine, l’informazione o un nome. Quindi, metaforicamente, è come se fosse sulla punta della lingua, rimanga aggrappato senza uscire sotto forma di parola.

“Ce l’ho sulla punta della lingua”: cosa accade al nostro cervello

Questa sensazione, che è successa a tutti almeno una volta nella vita, è un blocco momentaneo dell’accesso alle informazioni di cui siamo sicuramente a conoscenza. Il fenomeno si chiama all’inglese “Tip of the Tongue” o abbreviato TOT.

Quando noi dobbiamo recuperare un’informazione dal nostro cervello accade un processo che coinvolge tracce mnestiche distribuite in diverse aree più o meno attive. La parte con maggiore attività in quel momento è nel giro frontale inferiore sinistro in cui avviene la rievocazione della memoria e il controllo cognitivo. Anche l’ippocampo è coinvolto perché incluso nei meccanismi di memoria a lungo termine.

Alcuni studi hanno rivelato che durante un TOT avviene una ricerca della parola ed un lavoro ad alternanza tra l’ippocampo e la parte frontale. Diverse aree del cervello devono cooperare per scandagliare la rete neurale e pescare quella parola. Ma, se accade qualsiasi cosa, come una disfunzione, un’attivazione di un’altra area non coinvolta, si verifica un’interferenza e un ritardo nel recupero di quella parola specifica.

Attenzione alla memoria

La nostra memoria non è uno spazio di archiviazione ordinato e perfetto. Anzi, è influenzata da molti fattori come il contesto, il tempo, l’emozione e, quindi, è un processo attivo. Dunque, ricordare è un’azione complicata, in più il ricordo potrebbe essere alterato e venire alterato ogni volta che ritorna nei meandri della nostra mente.

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