Il tulipano è uno dei fiori più belli. Le sue tonalità di colore e le sue forme sono amate ovunque nel mondo. L’Olanda è la sua patria, unanimemente riconosciuta nell’immaginario collettivo, anche se la loro origine è diversa.
Sono spettacolari nell’arricchire soprattutto i bouquet per occasioni speciali. Un anniversario di matrimonio, un compleanno importante, una laurea. Quando sono in terra, spesso durano più di una stagione, se si ha l’accortezza di conservare al meglio i bulbi. Quando sono recisi invece? Beh, anche in quel caso si può allungare loro la vita.
Certo, non possiamo pensare di poterli portare alla stagione successiva come la Stella di Natale. Con un piccolo trucco, però, possiamo far sì che la loro bellezza ci allieti per qualche settimana in più.
Il tulipano ha origine olandesi? Assolutamente no. L’Olanda è famosa per questo fiore? Assolutamente sì. Spieghiamo allora perché queste due risposte, così perentorie, in realtà non siano contrastanti, ma conseguenti.
L’origine del tulipano è sicuramente orientale. Una parte dell’Asia e la Turchia si contendono, come spesso accade, la paternità. Come altrettanto spesso succede non esiste una verità univoca. La parte certa della storia, invece, è che un diplomatico asburgico ne prelevò alcuni bulbi da un suo viaggio nell’Impero Ottomano.
I primi tulipani entrarono in Europa da Vienna, ma fu l’arrivo ad Amsterdam a scatenare una vera moda. Da qui, l’accostamento tra l’Olanda e questo splendido fiore, sinonimo di ricchezza e bellezza. Regalarlo equivaleva ad augurare fortuna.
Ancora oggi è uno dei souvenir principali di ritorno da un viaggio in terra orange, con il mercato dei fiori di Amsterdam come imperdibile meta. Quando decidiamo di regalare dei tulipani recisi, magari all’interno di un bouquet, come facciamo ad allungare loro la vita?
Se non si sono ancora dischiusi, il consiglio è di aggiungere una moneta da 5 centesimi all’acqua del vaso in cui li conserveremo. Il rame contenuto, infatti, per un processo chimico, aiuterà il tulipano a rimanere diritto e, soprattutto, ne rallenterà il processo di apertura.
Un piccolo trucco che pochi conoscono, ma che i vivaisti più esperti consigliano all’acquisto. La loro durata, normalmente superiore alla settimana, con un ricambio dell’acqua ogni 2 o 3 giorni, aumenterà sensibilmente, fino a raggiungere anche i venti giorni.
Unita a questa operazione, possiamo forarli con un ago, appena sotto la testa del fiore. Così facendo, usciranno delle piccole bolle d’aria che renderanno il gambo ancora più sodo. 5 centesimi e uno spillo, dunque, per allungare la vita di uno dei fiori più belli che esista.
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