Il 3 aprile del 1896 uscì il primo numero della Gazzetta dello Sport. Il quotidiano sportivo simbolo del nostro paese, anche per il suo indimenticabile colore.
Vent’anni. Questo il lasso temporale che separa la prima uscita del Corriere della Sera dalla prima della Gazzetta dello Sport. Il luogo è lo stesso, Milano, l’esigenza pure, informare le persone. Lo sport principale dell’epoca era il ciclismo, che riscuoteva grande interesse nella popolazione. Oltre a questo, anche ippica, pugilato e scherma.
Un periodo storico di grande fervore per la pratica sportiva. In Inghilterra si era appena affacciato il calcio, mentre proprio nel 1896 nacquero i primi Giochi Olimpici moderni. Insomma, l’esigenza di presentare al popolo un giornale che parlasse solo di sport stava iniziando a montare. Qualche anno prima, sempre a Milano, in allegato al Corriere della Sera, usciva il settimanale “Il Ciclo”.
Quella era un’epoca in cui la concorrenza fra Secolo, quotidiano più letto, e Corriere, nuovo che avanza, era davvero molto forte. L’editore del primo, visto il grande successo de “Il Ciclo”, decise di far uscire il quasi omonimo “Il ciclista”. Non soddisfatto, chiamò da Torino il direttore de “La Tripletta”, altra rivista specializzata sulle due ruote, per cercare di battere la concorrenza dell’allegato del Corriere.
La nascita della Gazzetta dello Sport
Furono due giornalisti dell’epoca, Eliso Rivera, fondatore de “Il Ciclista” ed Eugenio Camillo Costamagna, direttore de “La Tripletta”, a decidere la nascita della Gazzetta. Essa, per differenziarsi dalla concorrenza, non doveva solo parlare di ciclismo, ma anche di tutti gli altri sport.
L’idea fu geniale e premiante. Due soli numeri a settimana, il lunedì e il venerdì, quattro pagine di foliazione e una rete di prestigiosi ex atleti come collaboratori giornalisti. Così facendo, il successo della Gazzetta fu subito importante. Il 3 aprile 1896 uscì il primo storico numero. L’inizio di una grande storia.
Il colore della prima Gazzetta
Identificare oggi la Gazzetta è semplicissimo, con il suo colore rosa che la contraddistingue da tutti gli altri giornali. Non solo in Italia, ma nel mondo. La rosea è stata, per anni, il riferimento di intere generazioni di sportivi, raccontando i grandi trionfi degli atleti e delle squadre del nostro paese.
Eppure, il primo numero non uscì con il tradizionale colore rosa. “Il Ciclista” usciva già su carta verde molto tenue e le prime Gazzette vennero stampate proprio di questo colore. Il passaggio al rosa non fu immediato. Anzi, dapprima fu fatto un tentativo sul giallo, ispirato da “Le Velo”, giornale francese di quegli stessi anni. Poi, non convincendo, si tornò al verde, per poi optare definitivamente per il rosa, a partire dal 2 gennaio 1899. Nacque in quel giorno la leggenda infinita di un quotidiano che diventò riconoscibile in tutto il Mondo.