Scoperto nel punto più profondo della terra da un team di ricerca asiatico: può infettare addirittura altri batteri
Negli ultimi anni il tema dei virus e dei batteri è diventato centrale nell’opinione pubblica e politica. Questo soprattutto per via della pandemia di Covid, che ha ricordato al mondo intero l’esistenza di questi patogeni (e la loro potenziale pericolosità).
Ora però ci sono delle novità importanti che riguardano un altro tipo di agente patogeno mai individuato prima e scoperto grazie ad una ricerca di un team di scienziati asiatici. Si tratta di un virus trovato sui fondali della Fossa delle Marianne, il punto più profondo della Terra. Ecco di che cosa si tratta e perché è meglio che resti dov’è.
Un team di ricercatori asiatici ha scoperto sul fondale della Fossa delle Marianne, il punto più profondo del nostro pianeta, un virus che prima risultava completamente sconosciuto alla scienza. L’agente patogeno è stato subito ribattezzato con un nome particolarmente difficile da ricordare: “vB_HmeY_H4907“. Si tratta di un virus in associazione ad alcuni batteri del genere Halomonas che vive nei punti più profondi della terra, nei pressi delle sorgenti idrotermali.
Ad individuarlo è stato un team di ricerca formato dal Center for Ocean Carbon Neutrality dell’Ocean University of China, insieme al Dipartimento di Studi Globali Integrati dell’Università di Hiroshima (Giappone) e dal Centro UMT-OUC per gli studi marini. La squadra è stata coordinata dal professor Min Wang dell’Università cinese e ha analizzato alcuni campioni raccolti a 8.900 metri di profondità. Il virus scoperto, dicono gli scienziati, è un batteriofago: un virus che infetta addirittura i batteri e si replica all’interno di esso.
Questo virus è inoltre capace di integrare il proprio materiale genetico con quello del batterio infetto, passando poi il genoma alle sue cellule “figlie”. Nella maggior parte dei casi questi virus lisogenici – di cui fa parte anche “vB_HmeY_H4907” – non uccidono l’ospite e restano inattivi. Tuttavia, può capitare che si inneschino meccanismi che portino ad una lisi in grado di uccidere l’ospite. Virus simili a questo nuovo scoperto sono quello dell’herpes labiale e dell’HIV, i quali possono infettare l’ospite ma restare latenti, non provocando sintomi. Nonostante non si tratta di un virus particolarmente pericoloso, non è possibile sapere che cosa potrebbe succedere se dovesse entrare in contatto con l’essere umano. Dunque, in molti sperano che non accada mai.
Secondo le analisi condotte dagli scienziati sarebbe emerso che questo virus appartenga ad una famiglia completamente nuova di virus: i Suvirus, ovvero virus formati da DNA a doppio filamento. Si tratta di una scoperta che dimostra quanto sia incredibilmente diffusa la diversità dei microrganismi sul nostro pianeta e quanto ancora ci sia da scoprire. La scoperta di questo nuovo virus, infatti, permette di capire che anche in posti “proibitivi” come la Fossa delle Marianna ci possa essere vita e dunque gli scienziati hanno fatto sapere che le ricerche continueranno.
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