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Morte Berlusconi, avvenuta la cremazione: ma quanto costa in Italia? Ecco i prezzi aggiornati al 2023

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Enrico DS

Negli ultimi anni la pratica della cremazione ha visto una crescente diffusione, anche perché meno dispendiosa rispetto alla tradizionale sepoltura. Vediamo tutti i numeri.   

Fino a non molti anni fa la cremazione era una prassi in voga negli Stati Uniti e molto rara qui in Italia, complice sicuramente la diversa tradizione culturale e la forte influenza della religione nel Belpaese, con i suoi riti cristallizzati nei secoli, sepoltura compresa. Ultimamente però il numero di persone che scelgono di farsi cremare dopo il passaggio a miglior vita è in costante aumento. I motivi? Principalmente due: la praticità e il costo inferiore rispetto all’opzione classica.

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Il costo della cremazione varia sensibilmente da un capo all’altro dell’Italia. (Lintellettualedissidente.it)

C’è da dire però che il costo della cremazione varia sensibilmente da un capo all’altro dell’Italia. Ogni Comune stabilisce i suoi prezzi, per legge comunque non superiori alla tariffa ministeriale di 624,15 euro, e spesso ogni crematorio fa caso a sé. Alla tariffa suddetta vanno infatti aggiunte le spese per la pratica, per l’urna, per la dispersione delle ceneri e per l’organizzazione del funerale. Vediamo alcuni esempio significativi. 

Il servizio di cremazione in cifre

A Milano, tanto per citare la città che ha appena ospitato le esequie di Silvio Berlusconi, il quale come noto ha scelto di farsi cremare, il costo coincide con il bollettino comunale di 286 euro, più marca da bollo. La scelta della bara e dell’urna funeraria possono incidere molto sull’importo complessivo. Considerando anche il funerale, è difficile tenersi sotto un totale di 2.500-3.000 euro in Italia. Tra le variabili principali che incidono sull’ammontare finale ci sono anche la vestizione della salma, i fiori, la lapide e le e iscrizioni, gli annunci funerari ed eventuali monumenti funebri.

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La cremazione permette di risparmiare soldi in virtù di due variabili principali (Lintellettualedissidente.it)

In buona sostanza, la cremazione è una pratica che permette di risparmiare soldi in virtù di due variabili principali: la scelta della bara e la modalità di conservazione delle ceneri. Per quanto riguarda la bara, si può optare per un legno poco pregiato e molto economico, per esempio l’abete grezzo, che tra l’altro ha il vantaggio di essere ecologico e non rilasciare fumi tossici durante la fase di combustione.

Con la cremazione, inoltre, le imposte cimiteriali – che devono necessariamente essere pagate per collocare i resti del defunto all’interno di un cimitero – non sono dovute. Le ceneri possono essere conservate in casa, all’interno di un’apposita urna sigillata, oppure, previo rilascio dei necessari permessi, disperdersi nella natura.

Va detto però che c’è un’opzione per risparmiare molto di più: la cosiddetta “cremazione diretta”, che non prevede la celebrazione di alcuna cerimonia funebre, ma solo il ritiro e il trasporto della salma al crematorio e la successiva restituzione delle ceneri.

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