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Meglio lavorare tanto o lavorare in modo intelligente? La risposta sembra scontata, eppure…

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Giulia Belotti

In una società che invita ad aumentare sempre di più la produttività, il dubbio su quale sia il modo giusto di lavorare è lecito: ecco la risposta

Viviamo in un mondo dove il tempo scorre sempre più veloce, i beni deperiscono in fretta e la produttività dev’essere sempre ai massimi livelli. D’altronde, il successo di una persona in termini professionali oggi come oggi viene letto come qualità individuale, pregio personale da sfoggiare: dall’altro lato, quindi, non riuscire a raggiungere determinate posizioni o un certo tipo di stipendio può portare con sé giudizi di pigrizia, scarsa intraprendenza o poca capacità.

Meglio lavorare sodo o lavorare in modo intelligente?
Meglio lavorare sodo o lavorare in modo intelligente? Ecco il verdetto (lintellettualedissidente.it)

Per cercare di raggiungere le proprie aspettative o quelle imposte dalla società, sempre più persone trascorrono molte ore al lavoro, più di quelle stabilite dal contratto: non è raro sentire di amici che rimangono in ufficio anche dieci o undici ore al giorno. Di fatto, però, il dubbio è lecito: a livello personale ed aziendale, è meglio lavorare per molte ore al giorno o farlo in modo intelligente, quindi riducendo il tempo e ottimizzandolo? Ecco la risposta.

Lavorare sodo o in modo smart? Ecco il migliore

Da un lato, siamo cresciuti con l’idea che solo lavorando sodo e rimanendo per molte ore con la testa attaccata al computer si possa raggiungere il risultato migliore. Il modello della fatica, che premia l’impiegato che esce tardi dall’ufficio e giudica come svogliato quello che invece stacca all’orario prestabilito, sembra favorire questa abitudine ma dall’altro lato porta sempre più persone ad accumulare stress psico-fisico, con conseguenze non solo lavorative ma anche psicologiche.

Meglio lavorare sodo o lavorare in modo intelligente?
Meglio lavorare sodo o lavorare in modo intelligente? Ecco il verdetto (lintellettualedissidente.it)

Sempre più persone, soprattutto giovani, hanno quindi adottato il metodo del lavoro smart, nel quale la qualità è preferita alla quantità. I lavoratori hanno maggiore libertà sia nell’esprimere le proprie esigenze sia nell’apportare benefici alle modalità di lavoro, così che ogni persona si senta valorizzata e compresa. Gli orari sono flessibili, poiché solo adeguandosi alle necessità personali dei dipendenti li si può mettere nella condizione di dare il meglio di sé, quando sono a lavoro.

Recenti ricerche hanno dimostrato che il lavoro intelligente apporta numerosi benefici sia in termini psicologici che in termini aziendali, poiché chi si sente bene sul posto di lavoro svolgerà le proprie mansioni con più attenzione e profitto. Si spera, quindi, che sempre più aziende adottino queste modalità di lavoro, utili a tutti e dannose per nessuno.

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