Il dibattito tra sepoltura e cremazione ogni tanto riprende vigore e fa esplodere i social media. Questo perché l’argomento tira in ballo considerazioni emotive, culturali, finanziarie e ambientali. Quanto emerge dalle discussioni sulla rete offre comunque un quadro approfondito circa le scelte che potremmo fare per il nostro riposo eterno.
Ci sono opinioni contrastanti in merito che emergono dai dibattiti sui social media. Essere sepolti o cremati dopo la morte? La cremazione offre flessibilità e costi inferiori, la sepoltura tradizionale ha maggiori legami emotivi e culturali. Entrambe le pratiche sollevano problemi importanti riguardanti l’ambiente e il rispetto dell’ecosistema. La cremazione contribuisce all’aumento delle emissioni di anidride carbonica, dispersione di mercurio per via delle otturazioni dentali e altri inquinanti. Richiede inoltre grandi quantità di gas naturale ed energia. La sepoltura prevede l’utilizzo di spazio, porta al rilascio di sostanze inquinanti nei terreni, l’imbalsamazione viene ancora fatta con formaldeide e altri materiali non biodegradabili.
Per evitare questi problemi, molte persone stanno optando per i cimiteri biologici in cui la vegetazione può prosperare invece di essere penalizzata. Evitare l’utilizzo di determinati materiali può essere richiesto prima di morire, possiamo pretendere che la nostra dipartita non provochi sprechi di acqua e non abbia impatti negativi sul suolo.
Meglio essere sepolti in maniera tradizionale oppure essere cremati? È possibile essere sepolti nel rispetto della terra che ci ospita, basta lasciare le apposite indicazioni o comprare spazi nei cimiteri biologici. Per quanto riguarda la cremazione, possiamo chiedere che siano applicati filtri avanzati per la riduzione delle emissioni. Possiamo anche chiedere che le nostre otturazioni vengono utilizzate come materiale di riciclo. Alcuni crematori offrono servizi a basso costo e che prevedono l’utilizzo di una minore quantità di energia.
Dai social emergeva nel recente passato una preferenza per la cremazione. Soprattutto per la flessibilità e la gestione dei costi. Per flessibilità di intende la possibilità di portare il nostro caro a casa con noi, senza dover andare al cimitero per la classica visita. Molti dicono che la passeggiata in cimitero non è utile solo per la visita al caro estinto ma anche per ritrovare una dimensione spirituale di cui la vita di tutti i giorni ci priva. La cremazione con il caro nell’urna dà, invece, alla famiglia la possibilità di elaborare il lutto secondo i tempi necessari. Molto dipende dalle esigenze che sentiamo di avere.
Dalle opinioni che possiamo ricavare sui social media sembra che il problema ambientale sia il più sentito. La sepoltura è considerata più naturale, il corpo che ritorna alla terra. Mentre i cimiteri creati attraverso colate di cemento sono assolutamente condannati. Le pratiche più apprezzate sono quelle americane, con i prati con le croci e i vialetti per le passeggiate. Quelle italiane sono considerate le peggiori, con il cemento a dettare legge e pochissimo spazio per la meditazione. Altro problema riguarda le bare. Con la sepoltura l’utilizzo dei materiali non biodegradabili potrebbe aumentare, la sepoltura spoglia sulla terra appare la scelta più giusta per l’ambiente. Si chiamerebbe sepoltura verde.
La sepoltura verde è quella che le persone preferiscono, oggi, secondo i social media. Ma di poco. La cremazione a bassa energia sarebbe l’alternativa valida. Riflettiamo quindi su queste due opzioni. Il nostro contatto post-mortem con il pianeta potrebbe essere più costruttivo di quanto immaginiamo.
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