Uno studio ha rivelato che lavorare di notte fa male. La notizia gli italiani. Scopriamo tutti i dettagli su quanto scoperto.
Sono tantissimi gli italiani che lavorano di notte, questa per loro però non è la miglior soluzione in termine di benessere. Infatti secondo uno studio lavorare durante le ore notturne non farebbe bene alla salute. Andiamo a vedere cosa bisogna sapere sull’ultima indagine che rischia di spaventare milioni di italiani.
Uno studio pubblicato su Science Translational Medicine ha sollevato preoccupazioni riguardo agli effetti negativi sulle persone che lavorano di notte, suscitando inquietudine tra migliaia di italiani. Secondo la ricerca, il lavoro notturno può influire negativamente sulla salute, e sembra che gli uomini siano particolarmente vulnerabili rispetto alle donne. L’orologio biologico regola il nostro organismo, indicandoci quando è il momento di dormire, mangiare o stare svegli.
Tuttavia, chi lavora su turni di notte, come infermieri, operai o poliziotti, perturba il proprio ritmo circadiano. Questo potrebbe compromettere la salute dell’organismo. Lo studio si è concentrato su questo disallineamento circadiano, cercando di capire come influisce sul corpo. Gli scienziati hanno condotto esperimenti su topi, alterando il loro ambiente in modo da creare un ciclo giorno-notte sballato, simile a quello sperimentato da chi lavora di notte. Scopriamo quindi tutti i risultati dell’ultimo studio condotto dalla Science Translational Medicine.
I ricercatori della Science Translational Medicine hanno quindi condotto un lungo studio sui topi, dimostrando come lavorare di notte faccia male alla salute. Infatti gli animali in questione sono andanti in difficoltà anche quando sono stati sottoposti a una dieta ricca di grassi, solitamente associata a problemi di salute. Nonostante questo l’organismo femminile si è dimostrato più forte rispetto a quello maschile. Questi ultimi hanno avuto difficoltà ad adattarsi e hanno ridotto il tempo trascorso nella ruota per correre.
Lo studio ha esaminato gli effetti del disallineamento circadiano sul microbioma e sui geni del fegato. Nei maschi è stato osservato un notevole aumento di alcuni batteri intestinali spesso associati al diabete, mentre il microbioma delle femmine non è cambiato. Inoltre, alcuni geni del fegato, che sono essenziali per un metabolismo sano, hanno perso quasi completamente l’attività ritmica nei maschi, ma sono rimasti perfettamente funzionanti nelle femmine.
Per comprendere se questi risultati si applicano anche agli esseri umani, gli studiosi hanno analizzato i dati di oltre 90.000 persone che lavoravano su turni notturni, raccolti grazie a dispositivi indossabili come orologi o braccialetti smart. È emerso che entrambi i sessi presentavano una maggiore incidenza di sindrome metabolica rispetto a chi non lavorava su turni. Tuttavia, gli uomini sembravano essere più a rischio rispetto alle donne con lo stesso tipo di impiego.
In conclusione bisogna ricordare anche che sebbene i topi vengano spesso utilizzati per comprendere l’organismo umano, hanno comunque dei cicli circadiani diversi dal nostro. Per questo gli scienziati sottolineano come tutti i risultati vanno presi con cautela. Nonostante questo possono essere indicativi per capire meglio come funziona il nostro organismo.
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