Nel caso in cui un asteroide puntasse contro la terra, siamo pronti a scongiurare fenomeni catastrofici e sopravvivere alla minaccia?
Una delle principali minacce alla sopravvivenza della razza umana sulla terra proviene dallo spazio. Stiamo chiaramente parlando di corpi celesti, asteroidi per la precisione, che potrebbero colpire il nostro pianeta causando danni incommensurabili. Sappiamo infatti che proprio un impatto con un corpo celeste delle dimensioni di Marte ha portato alla formazione della Luna. Sappiamo inoltre che l’impatto di un asteroide con la superficie della Terra ha causato la glaciazione e l’estinzione dei dinosauri.
Insomma la collisione di un asteroide di grosse proporzioni potrebbe portare all’estinzione dell’intera razza umana. Di dati certi ne possediamo pochi e gli unici riguardanti un asteroide di grosse proporzioni vengono dalla Siberia, per essere maggiormente precisi dalla regione di Tunguska. Proprio in quella zona, nel 1908, è precipitato un asteroide di dimensioni comprese tra i 100 e i 200 metri di diametro. L’impatto ha distrutto un’area di 2.150 km² e causato nelle zone limitrofe all’impatto un incendio di proporzioni gigantesche.
Per fare capire quale potrebbe essere il danno causato da un simile asteroide in una zona abitata della terra, vi basti sapere che secondo i calcoli della Nasa, l’asteroide del 1908 ha avuto una potenza devastante 185 volte superiore a quella della testata nucleare sganciata su Hiroshima al termine della Seconda guerra mondiale.
Si capisce dunque perché in concomitanza con la data del 6 giugno, quella in cui l’asteroide del 1908 ha impattato con il suolo terreste, la Nasa abbia istituito il giorno dell’asteroide per diffondere la consapevolezza dei rischi provenienti dai corpi celesti che entrano in contatto con la superficie terrestre. Si capisce anche perché dal 2016 è partito in progetto di monitoraggio costante riguardante gli oggetti celesti che orbitano in prossimità del nostro pianeta e potrebbero, in caso di deviazione dell’orbita, essere attratti dalla forza di gravità della Terra e dunque precipitare sul pianeta.
L’osservazione serve a prevedere eventuali rischi e dunque a mettere in atto misure d’emergenza. A tale scopo lo scorso anno è stata compiuta la missione spaziale Dart, con la quale è stata deviata l’orbita di un asteroide di 33 minuti. Non si trattava di un corpo celeste pericoloso per la Terra, ma lo scopo della missione era quello di capire se in caso di emergenza una collisione programmata potrebbe salvare la Terra da un’ecatombe.
La deviazione dell’orbita tramite impatto è solo uno dei tre metodi che la Nasa sta vagliando per scongiurare il pericolo in casi simili. Tra le ipotesi c’è anche quella di agganciare l’asteroide con una rete trasportata da una “trattore gravitazionale” che sposti fisicamente l’oggetto celeste dalla traiettoria pericolosa. L’altra molto considerata è quella di ottenere lo stesso risultato grazie ad un cannone gravitazionale, capace di deviare l’orgita con un raggio gravitazionale.
Attualmente i rischi di un impatto letale sono considerati bassi. Gli asteroidi vicini alla terra che potrebbero causare danni ingenti sono tutti tenuti sotto controllo e sono i seguenti:
Come potete capire da gli asteroidi vicini che vengono tenuti sotto controllo dalla Nasa, il pericolo calcolabile di un impatto fatale è davvero molto basso. Inoltre gli asteroidi in questione sono di dimensioni molto minori rispetto a quelle del corpo celeste che ha colpito la Siberia nel 1908. Infine le agenzie spaziali stanno lavorando a dei sistemi di sicurezza che potrebbero proteggerci anche in caso di reale pericolo.
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