Partirà il 7 marzo prossimo Pechino Express, il reality, in onda su Sky e in streaming su Now, che vedrà in gara 8 coppie di personaggi famosi. Un viaggio lungo diverse settimane che porterà i concorrenti dal Vietnam allo Sri Lanka, lungo la Rotta del Dragone. Così, infatti, viene denominato il percorso che attraverserà il sud est asiatico.
Come sempre, c’è grande curiosità per vedere come si comporteranno le coppie in gara. La famiglia Caressa, padre e figlia, i fratelli Carrara, i protagonisti di Mare Fuori, Artem e Orefice. I coniugi Cevoli, che saranno “I romagnoli”, Nancy Brilli e Pierluigi Iorio, le splendide amiche Corvaglia e Petrillo, le modelle Bernal e Fiordelisi. E, per concludere, gli sportivi: Kristian Ghedina e Francesca Piccinini. Potrebbero essere proprio loro i grandi favoriti.
Ghedina è stato uno dei più grandi discesisti della storia recente dello sci alpino. Assente da diversi anni dalla grande ribalta, a 54 anni ha deciso di rimettersi in gioco, partecipando a Pechino Express. Con lui ci sarà l’ex pallavolista Piccinini, una delle icone dello sport italiano degli anni 2000.
Il Ghedo, invece, ha una storia agonistica che risale almeno al decennio precedente. I suoi esordi in Coppa del Mondo, infatti, sono datati 1989. Raggiunse subito risultati di rilievo, con il primo podio conquistato proprio sulla pista di casa, la mitica Saslong in Val Gardena. Originario di Cortina d’Ampezzo, Kristian ha sempre sfoggiato gare meravigliose su un tracciato che conosce sin da ragazzino.
Ha vinto la prima discesa proprio a pochi chilometri da casa, a Cortina, per poi trionfare altre 12 volte. Ha domato le piste più temibili del Mondo. Oltre alla Saslong, dove ha conquistato quattro vittorie, nel suo palmares ci sono i primi posti a Wengen e Kitzbuhel. Proprio qui, sulla mitica Streif, nel 2004, si rese protagonista di un gesto che è entrato nella storia dello sci alpino.
Infatti, sull’ultimo salto, dopo due massacranti minuti di discesa, disegnò una spaccata in volo alla velocità di 137 km/h. Un gesto che qualcuno definì folle, ma che lui, con il suo solito sorriso, descrisse come una sorta di saluto al circo bianco dopo una lunghissima carriera. Un’ideale firma che la riassumesse mettendo insieme divertimento e rischio.
Lui che rischiò di morire in un incidente automobilistico, pochi mesi dopo aver raccolto l’argento nella combinata mondiale di Saalbach nel 1991. Rimase in coma per nove giorni, con danni importanti alle ossa e al cervello. Nessuno avrebbe scommesso potesse sciare ancora. Invece, tornò a competere già la stagione successiva, seppur con modesti risultati, ma non solo. Dopo quasi quattro anni dall’incidente salì sul podio più alto a Wengen e da lì ripartì la seconda parte della sua straordinaria carriera. Siamo sicuri che, con la sua guasconeria, Kristian saprà far divertire e, perché no, far vivere qualche brivido, anche nell’imminente Pechino Express.
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