L’all in di John Elkann per riportare la Ferrari al vertice della F1, dopo l’operazione Hamilton, si cerca il meglio anche in ambito tecnico.
Adrian Martin Newey, 65 anni, nato nella città di Shakespeare, Stratford. Questa la breve anagrafica di un uomo che non sarà famoso quanto il poeta drammaturgo, ma che, in fatto di genialità, non gli è per nulla secondo.
Ha frequentato il mondo dei motori sin dalla più tenera età. Ha vinto qualcosa come 13 titoli mondiali di F1 con 3 squadre diverse in epoche assai differenti. Ha cominciato a vincere a 37 anni e, ancora oggi, dopo quasi 30, non pare essere sazio. Certo, manca il fiore all’occhiello, la classica ciliegina sulla torta. Quello che da leggenda lo trasformerebbe in immortale. Riportare il titolo a Maranello.
Il giovane Adrian si è fatto notare molto presto nel mondo dei motori. La sua prima macchina, infatti, è datata 1983. Con questa, la piccola scuderia March vinse il campionato americano IMSA. Successivamente venne promosso in IndyCar, sempre oltreoceano, conquistando la mitica 500 miglia di Indianapolis oltre a due titoli Cart. Era pronto per il grande sbarco in F1.
Con la March, diede vita a una macchina realmente interessante nel 1988. La scuderia si ingrandì e ha Newey fu affidato un progetto ambizioso che, però, non diede i suoi frutti, portando al suo licenziamento. Fece tesoro di questa esperienza quando, l’anno successivo si presentò in Williams e lì, con le famose sospensioni attive, distrusse la concorrenza e iniziò la sua epopea di successi. Un dominio quasi incontrastato, poi il passaggio alla Mclaren e la capacità di portare a casa comunque due titoli, prima dell’inizio dell’era Schumacher. Il resto è storia recente, con il passaggio in Red Bull nel 2006 e una scommessa affascinante. Portare alla vittoria un team senza nessuna storia in F1. Obiettivo centrato in ben due circostanze: il ciclo Vettel e quello attuale con Max Verstappen.
Il nome di Newey, fino dagli anni Novanta, è sempre stato in orbita Ferrari. Il marchio più vincente del Circus, con l’ingegnere migliore. Eppure, questo matrimonio, più volte ricercato, non si è mai celebrato. Il 2024 potrebbe essere l’anno giusto. C’è chi pensa che si sia arrivati al classico “ora o mai più”, con Newey che potrebbe accettare un’altra sfida affascinante. Riportare il titolo a Maranello dopo quasi 20 anni, collaborando con il pilota più vincente della storia, quel Lewis Hamilton solo sfiorato negli anni in Mclaren.
Per farlo, John Elkann sarebbe pronto ad andare ben oltre i 10 milioni di euro che Red Bull assicurerebbe a Newey. Si dice addirittura che potrebbe presentarsi con il classico assegno in bianco, pur di convincere il tecnico inglese a sbarcare in Italia. Verosimilmente molto di più degli attuali dieci, con possibilità di progettare anche altre auto del gruppo Ferrari, se volesse. Le attuali vicende in seno al team austriaco potrebbero favorire un passaggio che sarebbe davvero epocale. E farebbe sognare i tifosi del Cavallino.
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