Come si comporta nei momenti di riflessione e malinconia? Gerry Scotti si lascia sfuggire interessanti rivelazioni, il retroscena stupisce i fan.
Lo scorso 7 agosto Gerry Scotti ha spento 67 candeline ed è stato tantissimo l’affetto che ha ricevuto sui social e sul web da parte dei suoi innumerevoli fan. Da circa quarant’anni fa parte del mondo dello spettacolo e della televisione, con i suoi programmi fa compagnia ai telespettatori e li conquista sempre di più.
Sempre sorridente sul piccolo schermo, in una passata intervista ha fatto sapere che restare seri è più faticoso perché si contraggono più muscoli. Il suo marchio di riconoscibilità è la semplicità, per entrare nelle case degli italiani ha sempre cercato di trovare il giusto linguaggio per coinvolgere tutti e questo gli ha fatto ottenere non poco successo.
Quando la gente lo incontra per strada con grande stupore gli dice sempre che è proprio come si mostra in televisione, chi lo incontra infatti si rende subito conto che non c’è differenza tra la persona e il personaggio. La sua carriera in televisione dura da quarant’anni, di sicuro fortuna e talento sono fondamentali ma servono anche rispetto per il lavoro e abnegazione. Gerry Scotti pensa che non bisogna mai sentirsi arrivati, quella è la piacevole spinta verso nuove sfide.
Sul piccolo schermo il noto e amatissimo conduttore si mostra sempre sorridente, ma in molte occasioni si è lasciato travolgere dalla commozione, lui fa sapere che c’è un suo lato che il pubblico non conosce.
Gerry Scotti ha rivelato che è quello malinconico il lato che difficilmente mostra in televisione, succede solo quando si commuove. Non ama però considerarli come momenti di tristezza, preferisce infatti considerarli di riflessione malinconica e li riserva per se. Ma cosa fa durante quei momenti? Il retroscena che ha svelato ha lasciato i fan senza parole.
Il noto conduttore ha fatto sapere che gli piacciono le giornate uggiose e con la nebbia, in quei momenti prende la macchina e si reca al cimitero per fare visita ai suoi genitori. Lì passeggia tra le tombe e chiacchiera con chi non c’è più, dopodiché si reca davanti le case in cui vivevano i suoi nonni o i suoi zii e nei bar che frequentavano tra le colline. Un modo per coltivare il ricordo.
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