L’Italia è meta di turisti provenienti da tutto il Mondo. Tra le tante città d’arte alcune hanno delle particolari attrazioni. Vediamo cosa può legare la Capitale ad altre bellissime località.
Lo stupore che si legge sul volto di chi visita il nostro Paese ci rende orgogliosi. Sappiamo bene che l’Italia racchiude come in un forziere tanti tesori di ineguagliabile valore e bellezza.
Tra le meravigliose città italiane ricche di eccellenze artistiche c’è Firenze. Il turista che vi si reca in vacanza di solito si incanta nell’ammirare il David di Michelangelo. Il famoso artista volle fermare scolpendo l’attimo in cui David concentra mente e forze prima di scagliare il sasso contro Golia. Lo sguardo e la tensione muscolare continuano a suscitare interesse. Forse però alcuni ignorano che la bellissima scultura che si trova all’aria aperta in Piazza della Signoria è una copia dell’originale. Questa nei progetti doveva adornare un contrafforte della cupola di Santa Maria del Fiore. In seguito si decise per l’esposizione al pubblico a terra nel 1504. Questo comportò nel tempo varie problematiche legate alle intemperie e ad altro. Solo nel 1872 la statua del David fu spostata nella Galleria dell’Accademia. Nel 1910 invece si collocò una sua copia nella suddetta Piazza della Signoria. Una vicenda simile riguardò una magnifica statua a Roma.
Chi visita la Città Eterna potrebbe scegliere di recarsi al Campidoglio. Qui vi è la sede del Comune di Roma Capitale e ad accoglierci al centro della piazza antistante vi è la statua equestre di Marco Aurelio. Si tratta della raffigurazione dell’imperatore seduto a cavallo e con un braccio elevato. Forse era un segno di comando o di clemenza. Il monumento risalirebbe al II sec. d. C. Pure in questo caso all’esterno è visibile una copia dell’originale. Questa in bronzo e oro si trova nei Musei Capitolini. La riproduzione si realizzò nel 1997. Agrigento è famosa soprattutto per la Valle dei Templi, Patrimonio UNESCO. Qui si stagliano soprattutto le rovine del Tempio di Giunone e il magnifico Tempio detto della Concordia.
Si possono vedere altri resti antichi, tra cui quelli del maestoso Tempio di Zeus Olimpio. Purtroppo fu distrutto da un terremoto nel 1400 e parte delle rovine servirono per la costruzione del molo di Porto Empedocle. Secondo degli esperti i telamoni avevano un ruolo più decorativo che strutturale in quel tempio. Si tratta di figure antropomorfe che ricordavano i Titani della mitologia greca. Nel Museo Pietro Griffo ci sono resti dei 38 telamoni che adornavano l’Olympeion e la ricostruzione in verticale di uno di essi. Nella Valle dei Templi si trova una copia adagiata al suolo. Da pochi mesi è possibile vederne un altro. Sarebbe un telamone posto in verticale, supportato da una struttura in acciaio Cor-Ten e ricostruito in gran parte con blocchi trovati nel sito archeologico. Firenze, Roma e Agrigento: ecco cosa hanno in comune, copie di pregevoli sculture di epoca antica.
(n.d.r. Articolo scritto per puro scopo informativo)
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