Nel mondo del collezionismo di monete, possiamo identificare 3 tipi di personalità. Innanzitutto, ci sono i collezionisti esperti e studiosi di numismatica, che oltre all’aspetto materiale, sono interessati anche al significato storico, culturale e artistico delle monete. Poi ci sono gli appassionati, che collezionano, vendono, comprano e scambiano monete per semplice passatempo, oppure per investimento a lungo termine. E, infine, c’è chi è completamente disinteressato a questo campo, ma ci si ritrova ad averne a che fare dopo il ritrovamento inaspettato di uno, o più esemplari interessanti.
In questo contesto, sono tanti i fortunati che spesso ritrovano in casa, o ricevono in eredità delle monete di estremo valore. Tra queste vi sono dei pezzi da 20 lire su cui vale la pena soffermarsi. Vediamo quali sono e quanto valgono.
La ricerca di monete rare e preziose è un’avventura che può iniziare nei posti più inaspettati, magari proprio dentro casa, dove si possono scoprire vecchie collezioni ereditate o dimenticate. Tra le monete più preziose che si possono ritrovare, vi sono 3 esemplari dal valore nominale di 20 lire che potrebbero tramutarsi in oggetti davvero preziosissimi. Il primo esemplare è la 20 lire coniata nel 1927. Questa moneta, realizzata in argento 800 e priva di data di coniazione, rappresenta una rarità per gli esperti e gli appassionati. Coniata come prova dalla Zecca, la sua rarità è classificata R4.
Sul dritto abbiamo il busto del re Vittorio Emanuele III; mentre sul rovescio, troviamo la scritta “SAGGIO DI MONETA D’ARGENTO”, insieme al valore nominale, al peso, al diametro e al metallo utilizzato. Questo esemplare, in condizioni di Fior Di Conio può valere oltre 18.000€. Il secondo esemplare, coniato l’anno dopo, è una moneta commemorativa, realizzata per celebrare il decimo anniversario della vittoria della Grande Guerra. Nonostante l’elevata tiratura (oltre 3,5 milioni di pezzi) il suo valore può anche superare i 1.000 €, se trovata in condizioni di Fior Di Conio. Queste due monete sono davvero molto interessanti, anche se quelle coniate negli anni successivi valgono sicuramente molto di più!
Il terzo e ultimo esemplare, coniato in oro 900, in due versioni, è invece il marengo del 1873. Sul dritto abbiamo il profilo di Vittorio Emanuele II, mentre sul rovescio la raffigurazione dello Stemma Sabaudo. La prima versione, quella di Milano, può valere intorno ai 500 €, mentre la versione di Roma (essendo più rara) può raggiungere quasi i 20.000 € di valore. Quindi, ecco le 20 lire che valgono fior di quattrini e che ogni appassionato di numismatica sogna di avere nella propria collezione. La scoperta di uno di questi tesori potrebbe non solo arricchire significativamente la collezione, ma anche offrire un’incredibile soddisfazione personale. Se avete la fortuna di possederne una, ricordatevi di farla valutare da esperti per confermarne l’autenticità ed escludere che si tratti di falsi ben realizzati.
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