Lo smartphone è, ormai, parte integrante della vita di ognuno. Considerando le ore che trascuriamo attaccato a lui, si può dire che sia una estensione del nostro corpo. Lo usiamo anche per telefonare ed ecco qual è la parola che non dobbiamo mai dire al cellulare o sono guai.
Di studi, al proposito, ne sono usciti molti e con risultati diversi. I più ottimisti parlano di circa 3 ore, mentre i più pessimistici si spingono quasi a 5. Stiamo parlando delle ore che, in media, passiamo attaccati allo smartphone, per un motivo o l’altro. E pensare che, originariamente, il cellulare doveva servire giusto per telefonare, in giro, senza l’obbligo di usare una cabina telefonica o entrare in un bar. L’evoluzione della tecnologia ha portato ad un utilizzo che, ormai, con la semplice telefonata ha poco a che vedere. Ci navighiamo in Internet, mandiamo messaggi, scattiamo foto, giriamo video, interagiamo con i social. Poi, ogni tanto, ci ricordiamo anche che, con lo smartphone, si può anche telefonare. Attenzione, però, perché ecco la parola che non dovete mai dire al telefono. Farlo, con leggerezza, o sovrappensiero, potrebbe costarvi caro.
A scanso di equivoci. Se questa parola la diciamo con un nostro conoscente, parente, amico o persona di cui ci fidiamo, non ci sono problemi. Possiamo pronunciarla fin che vogliamo, senza rischiare nulla. Il problema succede se questa parola ci scappa quando rispondiamo ad una telefonata fatta da una persona che non conosciamo. Che potrebbe registrarla e, con questa parola, costringerci a pagare anche non pochi euro. Insomma, una vera seccatura, oltre che uno sperpero inutile di euro. Di cosa si tratta?
Ebbene, la parola che non dovete mai dire è banale, semplice, che ripetiamo chissà quante volte in un giorno. Ed è la parola “Sì”. Mai e poi mai dovete dirla se vi chiama un call center, anche se fosse un robocall. Perché registrando il vostro “sì”, poi, con opportune manipolazioni, possono far risultare che voi lo abbiate pronunciato dopo una richiesta di adesione ad un contratto. Anche se non è andata così. Per indurvi a dirlo, giocano con domande trabocchetto, tipo: “Parlo con Mario Rossi?”. “Mi scusi la sento male, lei mi sente bene?”. Domande, come si vede, alle quali viene spontaneo rispondere di sì. Ed è la vostra fine, perché con quel sì vi ritroverete alle prese con contratti da pagare, abbonamenti da onorare e altro ancora. Insomma, mai e poi mai dire “sì”, al cellulare con un call center che vi ha chiamato.
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