Alcuni luoghi catturano l’anima. Sono la scusa per fermarsi e fare un passo indietro, oppure di lato, rispetto alla nostra routine. Sogniamo spesso, nel traffico, luoghi idilliaci privi di caos e fretta. Finalmente con la primavera abbiamo tutti i buoni motivi per partire.
Il turismo alla scoperta dei borghi è tornato di tendenza dopo la fine della pandemia. I dati parlano chiaro ed evidenziano un afflusso costante ed eterogeneo. Tra le dolci colline mantovane si nasconde il gioiello di Castellaro Lagusello. Ecco il borgo italiano affacciato sul lago a forma di cuore: da vedere assolutamente e da gustare il suo piatto forte.
Castellaro Lagusello, in Provincia di Mantova, è ufficialmente parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Sorge su dolci declivi, ma nasconde una vocazione guerriera: fondato nell’XI secolo, doveva fungere da presidio militare. Combattuto tra Gonzaga e Visconti, poi passato dalla Repubblica veneta fino allo Regno Lombardo veneto. Per fortuna, però, l’antico nucleo guerresco è divenuto un borgo delizioso. Le mura in pietra abbracciano le abitazioni che sorgono alla sua base, ed i suoni delle bombarde e delle trombe hanno ceduto il passo alla quiete della campagna mantovana. Il mantovano Virgilio avrebbe avuto molte strofe da dedicare alla dimensione del borgo, che sembra racchiuso in un contesto senza tempo. Basti pensare che l’ingresso avviene sul lato settentrionale del borgo fortificato, tramite una porta urbica che fino al Settecento conteneva un ponte levatoio. Ed ecco di fronte a noi la torre dell’orologio, Villa Arrighi Tacoli rimasta intatta dal Duecento, la chiesa di San Nicola ed i vicoli pavimentati con pietra di fiume.
Ma oltre alle torri ed alla rocca, c’è di più. L’idillio è completato da un dettaglio geografico che rende Castellaro unico in Italia, e che farà piacere alle coppie di innamorati che cercano una foto ricordo del loro amore. Il Lagusello, bacino naturale da cui prende il nome il borgo, ha proprio la forma di un cuore. L’area è salvaguardata dal Parco Naturale del Mincio ed è un’oasi di verde da cui partono escursioni a piedi o in bicicletta.
Brodo di cappone, grana padano e pangrattato: sono questi gli ingredienti dei capunsei, degli gnocchetti impastati che costituiscono il piatto per eccellenza di Castellaro. Dalla forma affusolata, preparati anche con burro fuso o ragù, secondo molti furono introdotti da queste parti da alcune famiglie emigrate dal Ticino. Tipico piatto di origine contadina, saporito e nutriente, rappresentano un passaggio obbligato per ogni amante del buon mangiare. L’accompagnamento d’obbligo è uno dei vini dell’area: il Tocai oppure il Merlot del territorio mantovano. L’ideale per concludere degnamente una giornata memorabile in fuga dal caos e dallo stress.
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