Il regime alimentare di digiuno intermittente per dimagrire è oggi al centro di ampio dibattito. Qualcuno teme che possa essere dannoso e “affamare” chi lo adotta.
Un recente studio, però, “rassicura” chi volesse approfondire sul digiuno intermittente per migliorare il proprio stato di salute. In pratica non c’è il rischio di “morire di fame”.
Si avvicinano le vacanze estive e anche la tanto temuta “prova costume”; molte persone stanno cercando il modo di dimagrire velocemente per sfoggiare un bel fisico, ma alcuni potrebbero volersi mettere a dieta anche per detossinare il corpo.
Negli ultimi tempi si è parlato molto del digiuno intermittente, un modo molto particolare di nutrirsi – e di saltare i pasti – che però spaventa.
I timori, suggeriti dalla parola stessa che definisce suddetto regime alimentare, sono quelli di non riuscire a resistere ai “crampi della fame”; in fondo a nessuno piace fare troppi sacrifici, nemmeno in nome della bellezza.
Andiamo intanto a capire in cosa consiste il digiuno intermittente e se veramente può “affamare” le persone. La restrizione alimentare effettivamente c’è, ma si basa su principi specifici e tra le altre cose può essere adottata in diversi modi. Gli obiettivi, però, sono sempre i medesimi: ridurre l’apporto di calorie e influenzare le funzionalità ormonali, in modo da dimagrire ma anche depurare l’organismo.
I 3 tipi di Digiuno Intermittente
Come detto, prima di iniziare una dieta restrittiva, è bene informarsi correttamente sulle varie modalità esistenti e soprattutto se è adatta alla propria situazione. Come tutte le diete, anche il digiuno intermittente può causare danni alla salute di alcuni soggetti.
In linea di massima, diciamo che esistono 3 metodi per praticarlo, che sono i seguenti:
- Giornata divisa in due parti: 8 ore in cui si può mangiare e 16 di pausa e digiuno. Ad esempio, si può mangiare dalle 12:00 alle 20:00 e digiunare dalle 20:00 alle 12:00 del giorno successivo.
- Digiuno a giorni alterni: per due giorni alla settimana si riduce il numero di calorie fino ad un massimo di 5-600 al giorno. Per i restanti giorni si mangia senza restrizioni.
- Digiuno completo per 2 giorni alla settimana, e durante i restanti si può mangiare come di consueto.
Sicuramente cambiare le proprie abitudini e regime alimentare può inizialmente essere difficile e stressante. Ma uno studio rassicura, quantomeno, sul fatto che a digiunare non si muore di fame.
Col digiuno intermittente si soffre la fame? Rispondono gli esperti
Uno studio pubblicato sul Nutrients Journal dimostra che chi adotta il digiuno intermittente per migliorare lo stato di salute e dimagrire in realtà non soffre la fame.
Gli esperti, per avallare questa tesi, hanno osservato i dati archiviati in un database riguardanti lo stato di salute di soggetti che avevano iniziato il digiuno intermittente.
Messi a confronto con i dati di altri soggetti che avevano adottato altri tipi di diete restrittive, hanno permesso di creare un quadro abbastanza preciso della situazione. Naturalmente gli esperti sono andati a considerare diversi fattori, tra cui il peso, l’apporto calorico giornaliero, l’esercizio fisico e persino l’indice di massa corporea.
Ebbene, sembra proprio che non vi sia differenza, in quanto a senso di fame, tra chi ha praticato il digiuno intermittente e le altre persone.
Lo studio ribalta un po’ altre dichiarazioni di specialisti che affermavano invece l’esatto contrario. Insomma, sicuramente i ricercatori dovranno effettuare altri studi e approfondimenti per trovare una linea di pensiero comune.
Nel mentre, come sempre, meglio rivolgersi al proprio medico o a un nutrizionista per ideare un programma idoneo al raggiungimento dei propri obiettivi, siano essi di perdita di peso che volti a godere di salute generale.