L’acqua è uno dei componenti essenziali della vita nella Terra. È presente in abbondanza grazie a oceani, fiumi, laghi e ghiacciai. Ma per quanto tempo ancora questa fortuna spesso trascurata sarà disponibile?
La sua presenza e la distribuzione giocano un ruolo fondamentale nei cicli biogeochimici globali e nei processi che regolano il nostro pianeta. Da dove arriva l’acqua? La domanda potrebbe apparire semplice e banale; eppure, non è scontata ed è molto complessa. E non tutti sanno rispondere. Perché sarebbero coinvolti diversi processi geologici, atmosferici e biologici che operano da miliardi di anni. Studiare l’origine dell’acqua nel nostro pianeta ci dà la possibilità di capire come esso si è evoluto e come si sono formati gli ecosistemi idrici.
Da dove arriva l’acqua della Terra? Gran parte era presente durante i primi stadi di formazione del nostro pianeta. Si parla di 4,6 miliardi di anni fa e in questa fase l’acqua sarebbe arrivata da diverse fonti. Mentre il pianeta cresceva, l’accumulo di ghiaccio e le polveri giunte dallo spazio hanno contribuito alla formazione dell’acqua. Ma anche gli elementi volatili presenti nei corpi celesti che si sono scontrati con la Terra hanno partecipato. Sempre in questa fase i vulcani eruttavano grandi quantità di gas e di vapor acqueo. Il degassamento avrebbe portato alla creazione dell’atmosfera e all’accumulo di acqua in superficie. Gli impatti di comete e asteroidi con la Terra hanno rilasciato grandi quantità di acqua perché questi corpi sono sempre stati ricchi di ghiaccio d’acqua. Così come lo sono le rocce e i minerali, che durante i processi geologici hanno rilasciato tantissime risorse idriche. Questi fenomeni ancora oggi riforniscono il pianeta di acqua.
Il ciclo dell’acqua è un processo fondamentale che serve a trasportarla tra gli oceani, nell’atmosfera, nella terraferma e nei corpi d’acqua dolce. Con l’evaporazione, la condensazione, la precipitazione e il deflusso, l’acqua viene costantemente riciclata. L’attività biologica fa il resto. Le piante assorbono acqua piovana dal terreno attraverso le radici e la rilasciano nell’atmosfera. Quindi contribuiscono a determinarne la composizione chimica modellando gli ecosistemi e stabilendo la quantità a disposizione per gli organismi viventi. La quantità dell’acqua disponibile è un grande e reale problema. L’uso dissennato e gli sprechi che l’uomo ne ha fatto, insieme ai cambiamenti climatici dovuti ai comportanti errati degli ultimi anni, ha fatto scendere le riserve. Difficile stabilire la quantità totale di acqua presente nella Terra. Il 71% della superficie terrestre è fatta di acqua. Il 97% si trova negli oceani. Solo il restante 3% è formato da acqua dolce.
Secondo gli scienziati è necessario allungare i tempi in cui l’acqua sarà disponibile per l’uomo e per tutte gli organismi viventi. Perché i cambiamenti climatici e l’aumento degli eventi metereologici estremi potrebbero intaccare ulteriormente le riserve idriche a disposizione. Per fare questo e rendere la diponibilità concreta nel futuro sarà necessario proteggere gli ecosistemi, usare l’acqua in maniera efficiente grazie alle tecnologie e trattare le acque reflue riciclandole. Ma anche creare una collaborazione tra le nazioni e le comunità per avere un accesso equo, aumentando le garanzie per le generazioni future. Quando utilizziamo l’acqua in casa dobbiamo riflettere. Fare la doccia, lavare i piatti, fare il bucato, innaffiare il giardino, non sono cose scontate. Investire su un efficiente sistema di riciclo casalingo potrebbe essere il modo corretto per tagliare le spese sulle bollette e per salvare il pianeta allo stesso tempo.
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