Cosa dice la scienza riguardo la coscienza? Il verdetto è ancora parziale. Si pensa che c’entrino i neuroni.
Ci si chiede da sempre: come si sviluppa la coscienza? Ad oggi si hanno solo supposizioni, nulla di certo. Alcuni scienziati nel tempo però hanno cercato di capire. Nel 1998, il neuroscienziato tedesco Christof Koch e il filosofo australiano David Chalmers, si impegnarono in una scommessa. Secondo loro, entro 25 anni da quel momento, ossia nel 2023, si sarebbe saputo il meccanismo che genera la coscienza. Pochi giorni fa l’Association for the Scientific Study of Consciousness ha dato un verdetto: ecco cosa hanno pensato.
A stabilire chi potesse essere il vincitore è stato uno studio che ha testato entrambe le ipotesi sulle origini della coscienza. I risultati sono stati valutati al convegno, e anche se una delle due ipotesi pare essere più convincente, i risultati sono provvisori e non ancora definitivi. Dunque, a 25 anni dalla scommessa, una risposta certa ancora non è definibile. Tutti sappiamo che la coscienza è quello che abbiamo dentro di noi e la consapevolezza del mondo esterno. Il modo in cui però il cervello la produce è ancora un mistero.
A rendere Koch fiducioso 25 anni fa era la diffusione della risonanza magnetica, di nuova produzione. La tecnica permetteva di stimolare i neuroni del cervello, e dunque esortarli in qualche modo a dare una risposta sulla coscienza. Nel frattempo Koch ha istituito una collaborazione scientifica che aveva il compito di spingere i ricercatori di tutto il mondo a collaborare per avere finalmente una risposta definitiva. Gli esperimenti avrebbero dovuto portare a un avanzamento concreto delle ricerche.
Al meeting di poco tempo fa sono stati riportati i risultati di queste ricerche, e sul piatto erano state messe due ipotesi: la teoria dell’informazione integrata (Integrated Information Theory, IIT) e la teoria dello Spazio di Lavoro Globale (GNWT).
Secondo la IIT, la coscienza sarebbe una struttura cerebrale stabile formata da una specifica connettività neurale. Questa struttura si localizza nell’area posteriore della corteccia cerebrale. La GNWT invece dice che la coscienza viene fuori nel momento in cui l’informazione viene trasmessa ad alcune aree cerebrali di neuroni interconnessi tra loro. La trasmissione avverrebbe all’inizio e alla fine dell’esperienza.
Come già detto però, i risultati delle ricerche non permettono ancora di stabilire se una delle due ipotesi è certa, e quindi per i due studiosi non c’è ancora una rivelazione che attesti la veridicità di una delle due parti.
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