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Cosa mangiavano nell’antica Roma ricchi e poveri? C’erano solo 2 posate e mancava una cosa a cui oggi non possiamo rinunciare

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Erica Oldano

Oggi siamo abituati ad avere nella nostra tavola una grande varietà di cibi e pietanze. Spesso però non pensiamo al fatto che molti ingredienti sono stati scoperti tempo dopo. Ma dunque che cosa mangiavano gli antichi romani? Oggi siamo qui per spiegarti cosa si metteva sulla tavola ai tempi di Giulio Cesare.

Ti sei mai chiesto che cosa portassero a tavola gli antichi romani? A quei tempi c’era una grande disparità tra poveri e abbienti. Immagina che il 90% della popolazione era costituito dalla gente comune, ovvero dai plebei: operai, falegnami, commercianti, manovali e schiavi. Solo il 10% dei romani erano patrizi e alto borghesi, ossia politici, generali, avvocati.

Ovviamente, patrizi e plebei non disponevano degli stessi mezzi economici per portare il cibo a tavola. E poi, come mangiavano e come erano apparecchiate le tavole dei romani? Oggi siamo qui per svelarti qualche curiosità in merito e scoprirai che le abitudini a tavola erano piuttosto diverse da quelle odierne.

Cosa mangiavano nell’antica Roma? Anche il numero di pasti cambiava con la classe sociale

I plebei facevano 2 soli pasti principali al giorno, generalmente colazione e cena. I patrizi invece si concedevano 3 pasti al giorno. Il primo era lo ientaculum, una colazione leggera, quasi sempre fatta degli avanzi della cena del giorno precedente. La cena dei plebei era costituita da un primo piatto, quasi sempre una minestra o la polenta arricchita con delle verdure. Il secondo piatto era spesso fatto da formaggi e più raramente da carne o pesce. In genere, carne e pesce venivano fritti e poi irrorati di aceto per farli deperire più lentamente.

Tra i cibi più comuni e consumati c’erano legumi, farro, polenta, sardine e raramente carne di maiale. I plebei bevevano un miscuglio di acqua e aceto o vino di scarsa qualità. Per i patrizi invece nei 3 pasti la carne non mancava mai ed era sempre accompagnata da ricchi contorni. I pasti comprendevano anche 7 portate (l’antipasto, 3 primi piatti, 2 secondi a base di arrosto e un dolce). Il vino era a tavola ogni giorno, ma non era come quello che conosciamo noi, piuttosto più simile al mosto fermentato. Spesso, il vino era mescolato all’acqua per renderlo meno forte.

Come si apparecchiava la tavola? Mancava qualcosa per noi fondamentale

Abbiamo visto cosa mangiavano nell’antica Roma, ma che cosa si metteva in tavola? Che strumenti si usavano? Dimentichiamo le classiche tovaglie. I Romani usavano dei pesanti tappeti da adagiare sulla tavola. I piatti non erano tutti tondi, ma avevano forme adatte ad ospitare diversi tipi di pietanze. Quasi sempre erano fatti in argilla o in terracotta. I bicchieri erano di bronzo e argento per i patrizi, mentre di legno per i plebei. Per noi è molto difficile da immaginare, ma non esistevano i tovaglioli. Infatti, per pulirsi mani e bocca i romani usavano la mollica del pane. Le posate erano solo 2: coltelli e cucchiai. I primi erano usati solo per tagliare la carne, mentre i cucchiai per mangiare le zuppe. Il resto delle pietanze si mangiavano con le mani.

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