Le monete non sono solo strumenti di scambio economico, ma veri e propri testimoni storici che raccontano vicende, personaggi e culture dell’epoca in cui sono state coniate.
In Italia, le lire rappresentano una parte fondamentale della storia monetaria del Paese, rimanendo nell’immaginario collettivo come simbolo di un’era pre-euro ricca di fascino e nostalgia. Oggi, queste monete non sono più in circolazione, ma vivono nelle collezioni dei numismatici e nel ricordo di chi ha vissuto l’Italia prima del 2002. Alcune di queste, nel tempo, hanno acquisito un notevole valore di mercato, come ad esempio le 5 lire del 1940.
Caratteristiche estetiche della moneta da 5 lire del 1940
La moneta da 5 lire, coniata nel 1940 durante il regime fascista di Mussolini, è un esemplare di grande interesse storico e artistico. Il dritto della moneta presenta un elegante busto elmato di Vittorio Emanuele III, rivolto verso sinistra, con la scritta “VITT. EM. III. RE E IMP.”.
Questo ritratto è opera di Giuseppe Romagnoli, il cui nome è finemente inciso lungo il bordo inferiore del dritto. Il rovescio è dominato dal fascio littorio, simbolo del fascismo, accanto al quale troviamo lo stemma sabaudo coronato. La parola “ITALIA” si estende dal lato sinistro al destro lungo il bordo superiore, mentre il valore nominale e l’anno di coniazione “L. 5” e “1940” sono posizionati nella parte inferiore. Questa moneta si distingue per il suo contorno liscio e il materiale principale, il nichelio, che le conferisce un diametro di 33,2 mm e un peso di circa 12,7 grammi.
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Oltre al nichelio, usato per il modello principale del 1940, furono create diverse varianti di “prova” di questa moneta utilizzando materiali come l’alluminio, l’argento e il piombo. Questi esemplari sono stati realizzati in dimensioni leggermente diverse rispetto alla versione in nichelio. Pur mantenendo un design simile, esse sono state coniate in tirature limitate e, per questo, sono considerate estremamente rare.
Il valore di questi prototipi di monete da 5 lire varia significativamente in base al materiale e alla rarità. Il modello in nichelio, ad esempio, è stato venduto per cifre considerevoli in aste recenti, superando i 22.000 euro di quotazione. Le versioni in alluminio, nonostante siano meno pesanti, in FDC possono raggiungere i 13.000 euro; mentre i prototipi in argento e piombo, possono valere rispettivamente 9.000 euro e 3.500 euro.
Quindi, controlla il materiale di conio di questa moneta, perché potresti potenzialmente avere nelle mani un oggetto molto prezioso e ambito da qualsiasi collezionista. Se non ce l’hai, sappi che ci sono altre monete da 5 lire che hanno aumentato il loro valore nel tempo, come quella coniata nel 1914, sempre in periodo fascista, e quella coniata nel 1953.