Quante volte hai contato le pecore con la speranza di addormentarti subito. Ma questa pratica funziona davvero? Scopriamolo.
Non tutti lo sanno, ma il 15 marzo si celebra la Giornata Mondiale del Sonno (World Sleep Day). Un’importante iniziativa che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati al sonno. Basti pensare che solo in Italia, oltre 12 milioni di persone soffrono di questa condizione. L’insonnia è quel disturbo che si manifesta con la difficoltà ad addormentarsi. Un problema da non sottovalutare, perché non riposare adeguatamente potrebbe portare ad una serie di conseguenze anche gravi. Non solo stress, ma anche malessere mentale e fisico, problemi cardiovascolari, disturbi della memoria, ecc.
I problemi del sonno
Naturalmente quando si è davanti ad un disturbo persistente è necessario rivolgersi ad un medico. Alcune volte, però, l’insonnia è solo la conseguenza di abitudini comportamentali errate. Per migliorare la qualità del riposo, sarebbe quindi, importante seguire degli orari regolari. Ma anche, prima di andare a letto, evitare la caffeina, gli alcolici, mangiare dei pasti troppo pesanti, guardare il tablet o il cellulare. La stanza in cui si dorme, poi, deve essere confortevole. Il disordine e gli oggetti inutili potrebbero disturbare il sonno e stressarti ulteriormente.
Quante volte, prima di andare a letto hai bevuto delle tisane rilassanti, oppure hai fatto un bagno caldo. E quante volte per addormentarti ti sei ricordato di quello che ti dicevano da piccolo i nonni “Se non riesci a dormire conta le pecore!”. Già, contare le pecore, lo abbiamo fatto tante volte. Ma funziona davvero e come è nata questa storia?
Contare le pecore aiuta davvero ad addormentarsi? Ecco la verità
Parliamo di una vecchia usanza che pare derivi dalla tradizione contadina. Ma c’è, anche, un’altra versione che spiegherebbe la sua origine. Una novella toscana del Duecento narra la storia di Ezzelino da Romano, signore del territorio di Treviso e feroce condottiero. Ezzelino era sempre irrequieto e non riusciva mai a dormire. Decise, allora, di chiamare un cantastorie per rendere le notti meno noiose. Dopo qualche tempo, però il menestrello, stremato, non riuscì più a sostenere la situazione ed inventò una storiella.
La storia parlava di un pastore che doveva trasportare il gregge di pecore dall’altra parte del fiume. Aveva a disposizione, però, solo una piccola barchetta in grado di reggere il peso di una pecora. Iniziò, allora, a portarne una alla volta. A questo punto della storia, il menestrello non andò avanti e si addormentò. Ezzelino, sorpreso, chiese spiegazioni e gli ordinò di continuare. Il menestrello, sicuro di sé, rispose che prima di andare avanti con la storia e raccontare il finale, il pastore doveva far passare tutte le pecore. E chiese al signore di immaginare la vicenda. Ezzelino, sorpreso, incredulo ma anche divertito, cominciò a ridere e riuscì ad addormentarsi.
Infine
Dopo aver spiegato le varie versioni della sua origine, contare le pecore aiuta davvero ad addormentarsi? Secondo l’Università di Oxford, questo metodo non funzionerebbe, anzi ritarderebbe il sonno e non allontanerebbe le preoccupazioni.