Il nome tecnico è ofidiofobia, e si riferisce alla paura paralizzante che molti di noi provano per i serpenti. O meglio, per gli ofidi, ovvero per quella specie di rettili che comprende anche tutti i serpenti.
Persino scorgere una vipera in questi casi può diventare ragione di profondissima ansia. Si tratta, sia in forma attenuata che patologica, di una delle paure più diffuse nella nostra società. E pensare che in Italia, per fortuna, di serpenti ne esistono davvero pochi. Molti dei quali neppure offensivi. Ci sono luoghi ed epoche, però, che non sono stati così fortunate. Al giorno d’oggi i serpenti più grandi del mondo si trovano in Sud America ed in Asia, dove le temperature ambientali delle aree tropicali hanno favorito la crescita degli animali cosiddetti a sangue freddo. Nulla però a che fare con il cosiddetto Titanoboa. Conosci il più grande serpente mai esistito nella storia? Era grande quanto un bus.
Nel mondo attuale, il peggio che ci potrebbe capitare è incrociare l’anaconda verde sudamericana ed il pitone reticolato. Gli esemplari più grandi trovati di queste specie superano 150 kg di peso ed i 6,5 metri di lunghezza. Già questi dati potrebbero bastare per far ritenere fortunati i residenti in Italia. Certo il confronto con la specie più grande mei esistita risulta quasi impietoso.
È solamente dal 2009 che siamo a conoscenza del Titanoboa, quando la celebre rivista scientifica Science ne ha pubblicizzato la scoperta. Il ritrovamento spaventoso è avvenuto in Colombia, all’interno della miniera di carbone di Cerrejón. Dove, stando a frammenti di ossa di cranio e vertebre rinvenuti, gli esploratori si sono resi conto di avere a che fare con dimensioni colossali. Insomma, il Titanoboa doveva raggiungere i 14 metri di lunghezza, quasi un metro di diametro ed un peso di una tonnellata. Si tratta della lunghezza di un autobus di linea, giusto per avere un confronto immediato. Ma quando è vissuta una bestia così portentosa?
Il riferimento cronologico è di 60 milioni di anni fa. Un’epoca definita paliocene e che ha seguito l’estinzione dei dinosauri, avvenuta 5 milioni di anni prima. Ma cosa poteva mangiare una bestia di queste dimensioni? Con quale velocità riusciva a muovere una massa tanto voluminosa?
Una grande aurea di interesse ha iniziato a circondare il Titanoboa dal 2009. I più visionari lo hanno immaginato addirittura impegnato in duelli con i dinosauri. La realtà è che ancora difficile stabilire conoscenze certe. Esistono ancora divergenze importanti sul peso e sul diametro precisi, così come sulla relazione che aveva con l’ambiente circostanze.
Ciò che al momento è acclarato è che non doveva neutralizzare le sue vittime con l’impiego di denti e con l’iniezione del veleno. Gli bastava stritolarle o schiacciarle, vista anche l’enorme massa da cui era difficile scappare. L’alimentazione era rivolta specialmente a pesce e vertebrati: non solo tartarughe, ma anche esemplari come alligatori. D’altro canto, aprendo le fauci, era in grado di ingoiare prede più grandi della propria testa. Un vero incubo da immaginare, ma anche la dimostrazione del fascino della natura.
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